In migliaia nella city di Hong Kong in memoria della rivolta del 9 giugno 2019 contro la legge sull'estradizione. Lo scontro culturale e politico con Pechino non cessa
Sono scesi in migliaia nella city di Hong Kong in memoria della rivolta del 9 giugno 2019 contro la legge sull'estradizione, che poi il governo di Hong Kong non ha mai emanato. Alla manifestazione del 9 giugno 2019 avevano partecipato un milione di persone. Lo slogan era: liberare Hong Kong. Anche l'ultima manifestazione non erta stata autorizzata. Gli organizzatori, il Fronte civile per i diritti umani, ha diffuso un messaggio via Facebook in cui si afferma di aver fatto richiesta alla polizia per una manifestazione di massa il primo luglio, anniversario del passaggio di Hong Kong alla Cina (1997), per esprimere l’opposizione della popolazione alla legge sulla sicurezza nazionale.
Carrie Lam sempre sui carboni ardenti
La governatrice della città stato cinese Carrie Lam ha tentato di dare un colpo alla botte e l'altra al cerchio: "Nell'ultimo anno, Hong Kong ha dovuto affrontare molte difficoltà. Queste gravi sfide hanno portato all'impegno che affrontiamo adesso. Tutti devono imparare la lezione, incluso il governo di Hong Kong, e spero i membri del Consiglio legislativo impareranno la lezione e cioè che Hong Kong non può sopportare questo tipo di caos". Ha aggiunto la governatrice.
A Pechino l’Assemblea nazionale del popolo (Anp) ha approvato da giorni la proposta di legge sulla sicurezza per Hong Kong. Il via libera al provvedimento verrà dato dal Comitato permanente del "Parlamento" cinese che si riunisce a fine giugno.