Floyd: l'ex pugile Mayweather paga i funerali dell'afroamericano

Floyd: l'ex pugile Mayweather paga i funerali dell'afroamericano
Diritti d'autore Christopher Harris/MTI/MTVA
Diritti d'autore Christopher Harris/MTI/MTVA
Di Stefania De Michele
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La protesta nera monta sui social: il mondo dello sport contro le violenze razziste

PUBBLICITÀ

La morte di George Floyd avvelena i pozzi: il colore della pelle diventa ancor più l'unico discrimine e così Floyd Mayweather, ex pugile statunitense, nero, più volte accusato di razzismo nei confronti di sportivi di origine asiatica, assurge al ruolo di benefattore controverso: **pagherà il funerale dell'afroamericano ucciso durante il fermo di Polizia a Minneapolis. **
Mayweather è stato personalmente in contatto con la famiglia, secondo Leonard Ellerbe, il Ceo di Mayweather Promotions. Si occuperà dei costi della cerimonia funebre del 9 giugno nella città natale di Floyd, Houston.

Dalla boxe al basket per la rabbia nera che monta: dopo essersi unito alle proteste di Atlanta, Malcolm Brogdon, guardia dell'Indiana Pacers, ha condiviso le sue riflessioni sulla necessità di restare indignati. Parlando a "First Take", programma tv di ESPN, Brogdon ha descritto la ''disperazione in cui si trova la nostra gente'' e ha esortato la comunità bianca a fare tutto il possibile per sostenere la lotta di giustizia.
"È imperdonabile e succede spesso - ha commentato Brogdon  - e il mio timore è che noi, come popolo, diventiamo insensibili a tutto questo. È importante per noi rimanere indignati, continuare a essere arrabbiati, a protestare, a fare luce e a mettere in evidenza quello che sta succedendo in questo Paese e nel sistema compromesso in cui viviamo".

Più diplomatico ma ugualmente duro Tiger Woods. Su Twitter, il vincitore di oltre 100 tornei professionistici di golf l'ha scritto: "Ho sempre avuto il massimo rispetto per le nostre forze dell'ordine, in questa circostanza è stato chiaramente superato il limite".

Paul Pogba, centrocampista del Manchester e della nazionale francese, ha invece affidato a Instagram la sua indignazione: "Gli atti violenti di razzismo non possono più essere tollerati. Io non li tollererò, noi non li tollereremo. Il razzismo è ignoranza, l'amore è intelligenza".

La protesta è oramai virale: ci sono l'inchino dei giocatori del Liverpool e la mobilitazione del mondo del tennis nel segno dello slogan: giù le racchette, mani in alto.
Una galleria di volti, uomini e donne di sport, da Serena Williams a Tsonga, da Watson a Osaka: le mani alzate non in segno di resa ma per dire basta alla violenza razzista.

"Giù le racchette, mani in alto"
Euronews"Giù le racchette, mani in alto"
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Usa: accusa di omicidio volontario per i 4 poliziotti coinvolti nella morte di George Floyd

Superbowl 2018: è la caduta degli Dei, vincono gli Eagles

Colin Kaepernick fa causa alla NFL