Germania, genitori emettono fattura: "Lo Stato ha scaricato su di noi il servizio scolastico"

Germania, genitori emettono fattura: "Lo Stato ha scaricato su di noi il servizio scolastico"
Diritti d'autore  Arren Mills/Unsplash
Diritti d'autore  Arren Mills/Unsplash
Di Alexandra Leistner
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Karin Hartmann ha chiesto al proprio Länder di essere pagata perché pensa che lo Stato stia scaricando sui genitori la responsabilità del servizio scolastico. In molti però criticano l'inziativa. C'è chi dice che non bisogna scaricare sulla collettività le conseguenze di una contraccezione mancata.

PUBBLICITÀ

In Germania, alcuni genitori hanno pensato di emettere fattura nei confronti del governo per aver dovuto supplire alla chiusura dei servizi scolastici dovuta alla pandemia di Covid-19.

Gli ideatori dell'hashtag #CoronaElternRechnenAb, che si può tradurre come "il calcolo dei genitori coronavirus", dicono che in aggiunta al telelavoro, si sono trovati da un giorno all'altro ad occuparsi dei propri figli a tempo pieno, intrattenendoli e facendo loro fare i compiti. Un'occupazione supplementare e, soprattutto, "non retribuita".

Karin Hartmann, architetto, è arrabbiata perché non esiste ancora un valido piano di rientro a scuola e ha chiesto il rimborso al Länder della Renania Settentrionale-Vestfalia. Ritiene che lo Stato stia scaricando sui genitori la responsabilità del servizio scolastico e ha deciso quindi di fatturarne il costo, come è consuetudine nel mondo delle imprese.

Altre madri hanno seguito il suo esempio. Alcune di esse sono blogger note in Germania come Rona Duwe, Sonja Lehnert e Patricia Cammarata. 

Quest'ultima spiega che la campagna mira a far emergere e a far apprezzare il lavoro invisibile e quotidiano di chi si prende cura del prossimo e della propria famiglia. 

Nella sua fattura si legge: formazione e assistenza per il periodo dal 17 marzo al 15 maggio. Calcola un totale di 22.296 euro per il tempo investito, comprese le tariffe forfettarie per i costi dei materiali, dell'elettricità, dell'acqua e del riscaldamento.

Andrea Reif, blogger e madre lavoratrice di tre figli di Monaco di Baviera, stima che per 6 settimane di lavoro extra lo stato le debba 12.423,60 euro. Lo ritiene un "vero buon affare" per le istituzioni. Sul suo blog dice di non voler mettere a disposizione gratuitamente il suo potere economico: "Sono una madre. Sono una potenza economica in questo Paese e come tale voglio essere considerata". 

Su Twitter, però, non tutti hanno abbracciato l'iniziativa e in molti l'hanno criticata duramente. 

Numerosi utenti si sono detti infastiditi dai genitori che non vogliono "prendersi cura dei propri figli", che vedono i propri figli come un "onere che deve essere compensato finanziariamente"; mentre altri ritengono che le conseguenze di una contraccezione mancata "per essere stati troppo stupidi" non debbano essere a carico dello Stato.

Christian H. pensa che là fuori ci sia "un numero sorprendente di genitori impazziti" che si lamentano oltremodo, "in modo imbarazzante". Anche Kai Whittaker, membro della CDU al Bundestag, non ha mostrato simpatia alcuna per la protesta.

Quando guardo questi hashtag mi chiedo: è stato scientificamente provato che il virus corona colpisca davvero solo i polmoni e non il cervello?

Mi è piaciuto prendermi cura delle persone anziane negli ultimi mesi, siano esse mie parenti o meno. Non sto pensando di fatturare nessuno. E spero che i figli di coloro che stanno promuovendo la genitorialità #Corona saranno diversi dai loro genitori.

La fatturazione per la cura dei propri figli è inquietante.

Ma c'è anche chi sposa le rivendicazioni dei Genitori-Corona:

Quanto odio scatenato dall'hashtag #CoronaElternRechnenAb! Si tratta semplicemente di rappresentare il valore della cura in €. I giovani adulti in grado di lavorare non crescono sugli alberi, ma sono cresciuti da genitori, di solito madri, e che a causa di ciò, col passare del tempo, hanno uno svantaggio finanziario.

#CoronaElternRechnenAb, la gente se la prende con 3 madri. Vi manca l'empatia, gridano. Penso che arrabbiarsi e prenderla sul personale non sia affatto empatico. Le 3 non vogliono certo vendere i loro figli. [Chiedono] solo un po 'di rispetto. Come tutti.

La blogger Patricia Cammarata si difende però dalle critiche, rispondendo ironica.

Si spera che tutti coloro che si sono così tanto arrabbiati per le tariffe orarie fittizie nell'azione di protesta di #CoronaElternRechnenAb in futuro facciano pressione per un adeguato aumento delle tariffe orarie nel settore dell'assistenza.

PUBBLICITÀ

Non sono solamente stanca per il triplo onere. Sono stanca anche di non essere considerata. Molte madri possono capirlo proprio ora. @dieAnderl calcola in 12.433,60 € la somma che lo Stato le deve.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Irlanda: bocciati i referendum per cambiare la Costituzione su famiglia e ruolo della donna

Georgieva: "Le donne devono credere in sé stesse, ne servono di più nei posti di potere"

Giornata internazionale della donna: in migliaia in piazza contro la violenza patriarcale