Covid-19: partita la Fase 2 in Francia tra cautela e gioia

Covid-19: partita la Fase 2 in Francia tra cautela e gioia
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Di Cecilia Cacciotto
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Covid-19: partita la Fase 2 in Francia tra cautela e gioia. Sui mezzi pubblici passeggeri in numero ridotto, meno mezzi anche sulle tangenziali delle maggiori città. I francesi sono felici di ritrovare la liberté ma rispettano le misure di sicurezza

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E' iniziata in scioltezza la Fase 2 in Francia. Che ha visto mezzo Paese tornare al lavoro. Sui mezzi di trasporto pubblico la riapertura è andata bene, anche se erano pochi rispetto alla norma i passeggeri.

Alle 6, la metropolitana parigina era già quasi piena.

A Chatelet les Halles, uno dei principali snodi di trasporto nel centro di Parigi, l'affluenza era quasi la stessa dei giorni prima del confino a dirla tutta.

I treni sono arrivati carichi di passeggeri mentre gli altoparlanti chiedevano di tenere "un metro di distanza".Così come in strada, ridotto il traffico intorno alle grandi città, anche per via del fatto che non tutti sono rientrati al lavoro.  E si sono registrati appena 11 chilometri di code nell'Ile-de-France intorno aParigi alle 6:30 del mattino.

"Meno male - dice un giovane di fronte a una stazione ferroviaria - il confinamento cominciava a durare un po' troppo. No so quale sia esattamente la situazione sanitaria e un po' questo mi preoccupa".

"Sono felicissima perché finalmente sono libera, possiamo uscire anche se con la mascherina ed è una bella giornata".

E la scuola?

"Quasi l'86%" delle 50.500 scuole francesi apriranno, per accogliere "più di 1,5 milioni di bambini" su un totale di 6,7 milioni di alunni delle scuole materne ed elementari, ha dichiarato ieri il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer sulle colonne del Journal du Dimanche.

Nelle classi rientreranno solo un milione di alunni, sui 6,7 milioni complessivi, accolti da 130 mila docenti. Per venire incontro ai genitori e smorzare le polemiche dei sindaci dei giorni scorsi, è stato deciso che la scelta sarà volontaria e anche i Comuni diranno la loro. Quanto alle Medie, nelle zone verdi se ne riparla il 18 maggio mentre nelle zone rosse la chiusura resta in vigore; ugualmente per i licei, lì dove la situazione è tranquilla a inizio giugno si potrebbe pensare a riapire.

 Molti sindaci si erano detti contrari  a riaprire le scuole: le preoccupazioni dei sindaci erano condivise dagli insegnanti.  A 

Non sulla stessa posizione i sindaci di Rennes, Strasburgo, Cannes e del 9 arrondissement di Parigi che hanno insistito  sulla "progressiva uscita dal confinamento e del ritorno a scuola dei bambini, senza venir meno alla prudenza.

Una scelta difficile

La scelta di riaprire si imponeva anche in Francia,  e da Lione, capoluogo del dipartimento Rhone Alpi Alvernia il parlamentare Bruno Bonnel spiega che la scelta non è stata semplice: "È una scelta d'equilibrio. Dovevamo decidere. Non potevamo tenere bloccato il Paese oltre. Abbiamo dovuto riavviare l'intera economia e sappiamo di correre un rischio. Le persone devono essere responsabili della propria salute e della salute delle altre persone. Quindi è una scelta fatta sulla fiducia ed è stata piuttosto difficile. Dobbiamo ricominciare ed è per questo che i giornali parlano di una nuova era in cui le persone devono imparare a convivere in modo diverso". 

**Un nuovo mondo **

"Da oggi la Francia è di nuovo in movimento dopo un periodo di contenimento di 55 giorni". A ricordarlo il ministro dell'Economia Bruno Le Maire.  Con il deconfinamento, la Francia sta entrando in "un nuovo mondo" dove sarà necessario conciliare il rilancio dell'attività economica e il continuo contenimento dell'epidemia di Covid-19, ha aggiunto."Stiamo entrando in un mondo che è nuovo, in cui dobbiamo imparare a combinare attività economica, lavoro e circolazione del virus e il successo di questa sfida che dobbiamo raccogliere, dipenderà da ciascuno di noi",

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