Posticipate in Polonia le presidenziali del 10 maggio. Il conservatore Kaczynski cede alle pressioni di Europa e partner di governo
Domenica in Polonia non si terrà alcun voto presidenziale, ma potrebbe avvenire a metà luglio per corrispondenza. La Camera bassa del Parlamento ha infatti ribaltato il veto del Senato e ha approvato la legge che consente unicamente il voto postale. Un escamotage, frutto di un accordo all'interno della maggioranza, per andare comunque a elezioni, nonostante la pandemia da Covid-19.
Il testo di legge deve essere firmato e promulgato dal candidato della coalizione di governo, l'attuale presidente Andrzej Duda, il cui mandato scade ad agosto.
"Voglio continuare con il programma di cambiamento e modernizzazione del nostro Paese", ha detto il Presidente, "L'accordo che è stato raggiunto offre una grande possibilità, e se vincerò le elezioni tutto questo sarà possibile".
La battaglia sui tempi del voto tra maggioranza e opposizione
Il leader del partito di maggioranza Diritto e Giustizia, Jaroslaw Kaczynski, sta cercando in ogni modo di andare alle urne il prima possibile, per evitare che Duda scenda ancora nei sondaggi a causa delle conseguenze economiche della crisi innescata dal coronavirus.
L'opposizione puntava invece alla proclamazione dello stato d'emergenza, che avrebbe permesso il posticipo del voto di 90 giorni.
Lo spiega l'avvocato e attivista per i diritti civili Michał Wawrykiewicz, che parla di Costituzione violata perché lo stato d'emergenza doveva essere proclamato, e durante uno stato d'emergenza non si vota.
Le elezioni per corrispondenza hanno sollevato polemiche, a causa dell'impossibilità di una vera campagna elettorale che sarebbe limitata dalla pandemia, del timore di brogli e delle difficoltà che potrebbero incontrare i polacchi all'estero.
Kaczynski cede a Bruxelles e partner di governo
Sulle presidenziali in Polonia Jaroslaw Kaczynski aveva in ogni caso fattoun passo indietro e disinnescato le tensioni con Europa e alleati di governo. Annullata in extremis la data del 10 maggio, il leader conservatore di Diritto e Giustizia e quello del partito Accordo di centro, Jaroslaw Gowin, avevano comunicato il rinvio dello scrutinio.
Elezioni e pandemia. Se a rimetterci è il dibattito democratico
Finora determinato a mantenere la data del 10 nonostante la pandemia, Kaczynski era finito sotto un fuoco di critiche trasversali. Principale accusa: che volesse favorire il compagno di partito e presidente uscente Duda, sottraendolo al confronto di una normale campagna elettorale e ai rischi d'immagine legati alla gestione del Coronavirus.
La goccia delle elezioni fa traboccare il vaso dei timori europei
Timori che avevano inoltre aggravato anche le tensioni con l'Europa, già fortemente critica di Varsavia sull'accoglienza dei richiedenti asilo e l'indipendenza della giustizia. Numerose le voci che si erano levate anche da Parlamento Europeo e Commissione contro la volontà di attenersi a un voto presidenziale in tempi così stretti e in piena emergenza sanitaria.