Il coronavirus attacca anche la pelle: nuove scoperte sulla malattia

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Di Marta Rodriguez Martinez  & Alberto de Filippis

Un gruppo di dermatologi spagnoli scoprono che il virus colpisce con fenomeni come geloni o addirittura necrosi

Febre, tosse secca, stanchezza diffusa e difficoltà respiratorie. Sono i sintomi più comuni del nuoo coronavirus secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Non sono pero' gli unici sintomi. Il malato puo' soffrire anche di diarrea, dolori alla gola, congestione nasale e perfino eruzioni cutanee.

A dimostrarlo uno studio pubblicato da un gruppo di dermatologi spagnoli che descrive almeno cinque fenomeni di manifestazioni cutanee del Covid-19 ottenute con l'analisi di 375 pazienti diagnosticati positivi che presentavano lesioni cutanee inesplicabili.

La manifestazioni sulla pelle includono arossamento, pustole, eruzioni cutanee, orticaria, bolle e perfino necrosi.

"Si tratta di lesioni simili ai geloni che possono ad esempio apparire sia sulle mani che sui piedi", spiega a Euronews il dermatologo Sergio Alique. "Quando vediamo manifestazioni del genere ormai chiediamo immediatamente che si effettui un tampone e prove varie di epistaggio del Covid 19".

I dermatologi spiegano che una delle motivazioni dello studio è stata quella di colmare il vuoto nelle descrizioni di fenomeni cutanei inspiegabili nei malati di coronavirus.

La malattia, è cosa ormai nota, può colpire diversi sistemi e diversi organi. Il sospetto che colpisse anche la pelle dei pazienti era stato avanzato, ma adesso questo studio dimostra la relazione fra il virus e fenomeni del genere. A risvegliare l'attenzione dei medici ad esempio, quando era avvenuto nel padiglione di un ospedale italiano dove il 20% dei pazienti presentavano patologie troppo strane e in un numero troppo elevato per essere casuali. Alcune reazioni erano simili alla varicella, secondo gli autori dello studio.

Continua il dottor Alique: "Questi fenomeni erano sconosciuti prima dell'esplosione della malattia a Wuhan in Cina nel dicembre dell'anno scorso. Ovviamente bisogna fare anche attenzione perché non tutte queste manifestazioni cutanee hanno a che fare con il coronavirus".

Lo studio circa gli effetti della malattia sulla pelle è stato realizzato l'otto aprile su di una serie di pazienti. Alcuni di loro erano risultati negativi al coronavirus, questo per rendere quanto più veridici possibile i risultati.

Questi gli elementi da tenere sott'occhio:

Lesioni asimmetriche: (simili ai geloni) intorno alle dita delle mani e dei piedi che potrebbero essere pruriginose o dolorose. Generalmente questo sintomo è stato riscontrato nei pazienti più giovani, con durata in media di 12 giorni e comparso nel corso della malattia.

Piccole vesciche: spesso pruriginose, sul tronco e sugli arti. La durata è di circa 10 giorni. Sono comparsi prima dell’emergere di altri sintomi propri del coronavirus (9% di casi);

Lesioni pruriginose: simili ad eruzioni cutanee di orticaria. Principalmente appaiono sul corpo ma a volte anche sul palmo delle mani;

Eruzioni maculo-papulari: piccole protuberanze sollevate che emergono su pelle rossa. La durata media è di circa sette giorni e compaiono solitamente insieme agli altri sintomi della malattia.

Necrosi: la pelle appare macchiata di rosso o blu, segno di cattiva circolazione sanguigna. Questo sintomo è comparso in pazienti anziani in casi più gravi della malattia sul 6% dei pazienti.

Nel Regno Unito invece i medici hanno registrato un aumento del numero di bambini di tutte le età che presentano uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure intensive. L’avviso è stato diramato dai responsabili del National Health Service (NHS, ovvero il sistema sanitario pubblico) di Londra a tutti i medici di medicina generale del Paese per far fronte a questa nuova emergenza.

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