Ma non tutti sono d'accordo, in particolare nella regione della Macedonia occidentale, dove il carbone dà lavoro a moltissime persone
Per oltre 60 anni l'economia greca ha funzionato a carbone. Il combustibile a basso costo, abbondante nell'est del Paese, ha fornito energia a prezzi accessibili e migliaia di posti di lavoro ben pagati. Ma nel perseguire un'agenda più ecologica, il governo ha deciso di chiudere con il carbone, entro tre anni.
"Ovviamente, la salvaguardia dell'ambiente e l'energia verde sono il motore dei giorni nostri", spiega ai nostri microfoni Giannis Ioannidis, impiegato della Public Power Corporation, la società energetica pubblica greca. "Più di chiunque altro, ci preoccupiamo della salute delle nostre famiglie e dei nostri figli. Ma non siamo d'accordo con la decisione improvvisa di chiudere".
Per ogni centrale elettrica che chiuderà, centinaia di posti di lavoro verranno soppressi. Ma le conseguenze saranno molto più ampie. Uno studio mostra che per ogni posto di lavoro perso nell'industria della produzione di energia elettrica, almeno altri tre di lavoro saranno indirettamente colpiti.
Secondo il governatore della Macedonia occidentale, Georgios Kasapidis, tre anni non sono sufficienti per preparare un piano B per la regione. "Vogliamo che l'industria energetica locale continui a funzionare", dichiara Kasapidis. "Possiamo sostituire il carbone con nuove tecnologie di produzione energetica, come quelle dell'energia rinnovabile, la tecnologia fotovoltaica, i pannelli solari termici, l'idrogeno e le fonti di energia geotermica".
"L'Agenda Verde non sono solo promesse, ma azioni concrete", secondo il ministro dell'Energia, Kostis Hatzidakis, il quale ha aggiunto che, se necessario, il governo chiederà aiuto a Bruxelles.
Germania e Polonia manterranno in funzione le loro centrali a carbone per molto tempo ancora. È un'opzione che anche alcuni greci vorrebbero venisse presa in considerazione, per evitare che l'area si trasformi in zona fantasma, come ci racconta Giannis Fakidis, dipendente della Public Power Corporation: "Qui non ci sono campi per coltivare o allevare bestiame. L'unica cosa che questa regione possiede è il carbone. Nient'altro. Non ci sono ferrovie, né porti. Perché mai una grande azienda dovrebbe investire qui?"
Gli abitanti della regione chiedono più tempo, per mantenere questa parte della Grecia prospera e verde.