Crisi climatica: metà delle spiagge del mondo potrebbe sparire entro il 2100

Crisi climatica: metà delle spiagge del mondo potrebbe sparire entro il 2100
Diritti d'autore Gregory Bull / AP PhotoGregory Bull
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Di Julie GaubertAP
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Godetevi a pieno le spiagge di sabbia, la prossima volta che andrete in vacanza, perché le generazioni future non saranno così fortunate. #cambiamentoclimatico

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Godetevi a pieno le spiagge di sabbia, la prossima volta che andrete in vacanza, perché le generazioni future non saranno così fortunate. A causa della crisi climatica, infatti, metà delle distese costiere di sabbia potrebbe sparire entro la fine del secolo. 

Sempre se i governi non sapranno prendere le adeguate misure per limitare il riscaldamento globale. 

L'avvertimento arriva da un articolo pubblicato sulla rivista Nature lunedì. In esso, viene presentato il lavoro di un'equipe di ricercatori dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ispra, sul Lago Maggiore. Qui ha sede il servizio scientifico della Commissione europea.

Molte delle spiagge sotto la spada di Damocle del cambiamento climatico si trovano in aree molto popolate. 

Gli esperti hanno utilizzato immagini satellitari per analizzare il modo in cui sono cambiate negli ultimi 30 anni, esaminando fattori fisici (geologici o antropogenici), la ritirata del litorale a causa dell'innalzamento del livello del mare e l'impatto sulle coste dell'erosione causata dalle tempeste.

I risultati di queste analisi indicano che circa il 50% delle spiagge sabbiose del mondo sono a grave rischio.

"Entro la fine del secolo, lo sappiamo, circa la metà delle spiagge del mondo subirà un'erosione superiore ai 100 metri", spiega Michalis Vousdoukas, uno dei ricercatori. "L'entità della scomparsa delle spiagge e delle zone costiere dipenderà da quanto le temperature medie globali aumenteranno entro il 2100".

Il rischio è particolarmente elevato in alcuni paesi in entrambi gli scenari climatici, tra cui Gambia e Guinea-Bissau, dove si potrebbe perdere oltre il 60% della costa sabbiosa. Anche Canada, Cile, Messico, Cina, Argentina, Iran e Stati Uniti potrebbero essere fortemente colpiti, assieme ad Iraq, Pakistan, Isola di Jersey nel Canale della Manica e Palau. 

In Australia si potrebbero verificare le perdite maggiori con oltre 12mila chilometri di spiagge a rischio.

Le spiagge sono preziose per la vita umana non solo dal punto di vista turistico e ricreazionale, ma costituiscono anche ecosistemi fondamentali e barriere naturali contro onde e tempeste. 

Due diversi scenari

Gli autori hanno preso in considerazione due scenari diversi. Nel primo stimano un aumento delle temperature medie globali di 2,4 gradi Celsius entro la fine del secolo. Nell'altro, un aumento doppio.

Gli scienziati hanno calcolato che potrebbe essere evitato fino al 40% dell'arretramento della linea di costa riducendo le emissioni di gas serra; tuttavia, aggiungono, è necessario al contempo proteggere le popolazioni che vivono in riva al mare. 

Riferendosi ai Paesi Bassi, si legge che "l'esperienza dimostra come un'efficace pianificazione costiera specifica possa mitigare l'erosione della spiaggia, con il risultato di avere una linea di costa stabile".

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