Cancellazione Mwc: Barcellona conta le perdite. Ma per alcuni è un sollievo

Cancellazione Mwc: Barcellona conta le perdite. Ma per alcuni è un sollievo
Diritti d'autore AP / Emilio MorenattiEmilio Morenatti
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Di Pablo Ramiro
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L'annullamento della fiera mondiale della telefonia mobile a causa del coronavirus è un duro colpo all'economia della città. Ma per alcuni è stato un sollievo

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Se piovono limoni, fate la limonata. Questo detto inglese, che suona un po' come l'italiano "fare buon viso a cattivo gioco", potrebbe benissimo essere lo slogan di Vivers Barri, una piccola azienda a conduzione familiare specializzata nella vendita di fiori e piante, e importante fornitore del Mobile World Congress (MWC) di Barcellona.

Come tante altre aziende in città anche Vivers Barri deve fare i conti con la chiusura della più importante fiera mondiale della telefonia mobile a causa dei timori per il coronavirus. Un danno economico quantificato in centinaia di milioni di euro.

L'azienda ha dovuto ricorrere a misure d'emergenza per cercare di limitare le perdite: i proprietari hanno deciso di vendere il prodotto in eccedenza nei punti vendita al dettaglio di fiori e piante.

Salvador Barri, direttore di Vivers Barri, non nasconde la sua soddisfazione: "Quello che siamo riusciti a raccogliere attenua un po' le perdite, abbiamo recuperato il 10% dell'investimento". Barri si riferisce solo alle piante d'appartamento che sono riusciti a vendere ai privati - 5000 in totale -, non a tutti gli alberi e i grandi elementi decorativi che sarebbero stati usati per decorare i padiglioni della fiera.

Quel 10%, sottolinea Sarri, è una boccata d'ossigeno che garantirà all'azienda la liquidità necessaria a pagare le prossime bollette, anche se "ci sono perdite che non riusciremo a recuperare".

Sabato scorso quasi mille persone hanno affollato i magazzini di Vivers Barri per comprare le piante invendute a causa della cancellazione della fiera. "Il livello di solidarietà è stato notevole - sottileneano Barri e sua moglie, Renata Torradeflot - l'idea era di fare la vendita sabato e domenica mattina, ma il successo è stato tale che abbiamo venduto tutto sabato nel giro di un'ora e mezza".

Un bel risultato se si tiene conto che la cancellazione del MWC è stata annunciata mercoledì e hanno avuto poco più di un giorno per pubblicizzare l'evento. Renata si è occupata di pubblicizzare la vendita sui social network e, con sua grande sorpresa, venerdì diversi media sono arrivati in negozio per intervistare lei e suo marito.

Sentimenti contrastanti

Quella di Salvador e Renata è solo una delle tante attività danneggiate dalla cancellazione dell'evento. Per Jaime Sau, segretario dell'Unione dei tassisti della Catalogna, la decisione di annullare il MWC è stata accolta con "sentimenti contrastanti".

Il sindacato ha quantificato in quattro milioni di euro la perdita perdita economica per i tassisti di Barcellona, con una riduzione tra il 30% e il 40% del volume di lavoro nei cinque giorni in cui si sarebbe dovuta svolgere la fiera. Tuttavia alcuni tassisti non nascondono di essersi sentiti sollevati alla notizia della cancellazione.

"Abbiamo visto sui media tutte queste notizie sulle aziende che abbandonavano la fiera- e tutto questo ha creato uno stato d'ansia - spiega Sau, lamentando la carenza di informazioni a proposito - l'amministrazione non ci ha contattato per spiegare quali sarebbero stati i protocolli da seguire".

L'Anafric è un'associazione nazionale delle carni e dei salumi che comprende 250 aziende del settore. Il giorno dopo la cancellazione del MWC ha commissionato uno studio giuridico ad un ufficio legale internazionale per studiare le possibili misure per far fronte alle perdite economiche.

Stando al presidente di Anafric, José Frigols, in questi giorni ci sarà un calo del 20-25% nelle vendite di carne. Frigols è comunque prudente nel fornire dati e stime. Anche il sindacato degli albergatori non ha voluto fare alcuna valutazione e sta lavorando a uno studio che potrebbe non essere reso pubblico.

Mentre i diversi settori economici della città cercano di valutare i danni causati dalla cancellazione di una fiera che ogni anno genera un giro d'affari di circa 500 milioni di euro e circa 14mila posti di lavoro temporanei, il Comune si sforza di ridurre il più possibile l'impatto.

I commercianti e l'amministrazione si sono riuniti alla fine della scorsa settimana per pianificare la Settimana delle opportunità di Barcellona, una serie di eventi che cercano di dimostrare che "Barcellona è una città amichevole che supera ogni avversità", secondo le parole di Alfons Barti Borrell, direttore della Fondazione Barcelona Comcerç, un'associazione che raggruppa 24 piccole imprese della città.

Con questa iniziativa, che il Consiglio Comunale annuncerà in dettaglio questo mercoledì, si intende cercare di ridurre i danni causati dall'annullamento della fiera e di "fare buon viso a cattivo gioco".

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