Parigi, sgomberata una tendopoli, 1500 da ricollocare

Ruspe in azione per radere al suolo una tendopoli alla periferia di Parigi. Sotto un forte dispositivo di polizia, poco meno di 1500 persone sono state costrette ad abbandonare il loro rifugio di fortuna. Si tratta del sessantesimo sgombero forzato compiuto in Francia dal 2015, e conferma l'esistenza di una vera crisi nel sistema di accoglienza.
Anne Hidalgo, sindaca della capitale francese: "È lo stesso fenomeno che vediamo altrove in Europa e nel mondo. Le grandi città debbono agire, noi cerchiamo di farlo con l'aiuto dello stato, trattandosi di legislazione nazionale, per garantire la funzione dell'accoglienza che ricade su di noi. Questo non vuol dire che tutti avranno diritto a soggiornare in Francia, ma significa che la prima accoglienza non deve spingere la gente a vivere in strada per mesi, come invece accade".
A novembre altre 1600 persone erano state evacuate dalla Porta de la Chapelle, molte delle quali erano poi finite per trovare rifugo alla Porta di Aubervilliers e a quella de la Villette. Un circuito infernale, secondo gli operatori delle associazioni di volontariato, che lamentano l'impossibilità di seguire concretamente le sorti di molti migranti. "Non c'è alcuna comunicazione delle autorità della prefettura che chiarisca dove andranno a finire queste persone. Noi proviamo a riconoscere la buona fede, e a immaginare che le persone siano trattate bene e i loro diritti rispettati... ma lo stesso non riusciamo ad avere la lista delle palestre dove stanno per essere portate..." dice Phillipe Caro, dle collettivo di solidarietà coi migranti.
Lo sgombero arriva a soli due giorni dalla Notte della solidarietà in calendario nella capitale francese. Una iniziativa pensata per allargare la base del volontariato, ma che quest'anno avrà a che fare con almeno 1500 senza tetto in più del previsto.