Elezioni in Emilia Romagna: il centrodestra punta a Roma

Mandare a casa tutti, fare gli scatoloni, citofonare a Palazzo Chigi per sollecitare lo sgombero. Sfumature diverse, ma obiettivi e mire condivise, dal centrodestra, alla vigilia delle cruciali elezioni in Emilia Romagna. E se dal palco di Ravenna Silvio Berlusconi sottolinea l'esigenza di cambiamento, Giorgia Meloni lancia un appello agli elettori per chiedere elezioni anticipate. Ancora più esplicito Matteo Salvini, che ostenta certezza per responso delle urne e ripercussioni su Roma. "Lucia Borgonzoni, le elezioni, domenica 26 gennaio non le vince, le stravince - scandisce dal palco il leader della Lega -. Dipende da voi. Viva l'Emilia Romagna, viva la libertà, viva la democrazia, viva la Lega. E se vinciamo mandiamo anche a casa Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti".
Lo stesso Bonaccini non nega che per la vittoria ci vorrà un "salto mortale". Tutto dipenderà quindi dalla riuscita dell'acrobazia? Il PD professa la calma, ma si arrovella sugli aggiustamenti a cui potrebbe esser costretto dalla geografia dei nuovi equilibri.
Aggrappandosi alla speranza delle Sardine, il segretario Zingaretti promette che il governo andrà avanti. Sulla graticola anche per le ambizioni renziane e l'incognita Luigi Di Maio, il partito guarda però con apprensione anche alle prossime mosse e lavora già a una correzione di rotta, nell'agenda di Palazzo Chigi.