Il tradizionale discorso di fine anno del presidente francese è stato preso di mira da sindacalisti e opposizioni
La riforma delle pensioni sarà portata a termine. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron durante il tradizionale discorso di fine anno alla nazione, il terzo del suo mandato e il secondo in piena crisi sociale.
Macron si appoggia su diversi argomenti: prima di tutto - secondo il presidente - il sistema universale permetterà di correggere le disuguaglianze. In secondo luogo è una questione di "responsabilità", ha detto, per consentire l'equità del sistema a lungo termine. Infine, il Capo di Stato transalpino si è detto pronto a tenere conto delle specificità dei lavori più duri, una concessione fatta ai sindacati, in particolare alla CFT. Non una sola parola, però, sulla cosidetta età pivot, che incoraggerebbe i francesi a lavorare fino all'età di 64 anni, due anni in più quindi rispetto ad oggi.
Le reazioni di sindacati e opposizione
I sindacati si aspettavano di più, ma non si facevano certo illusioni. Philippe Martinez, leader della CGT, ha deriso l'autocompiacimento del presidente. "Sembra che abbiamo un presidente rinchiuso nella sua bolla e che pensa che tutto vada bene", ha dichiarato.
I leader dell'opposizione, come Jean-Luc Mélenchon, hanno subito sparato, per così dire, su Macron.
"Questo non è un discorso di auguri, ma una dichiarazione di guerra a milioni di francesi, contrari a questa riforma, Il resto del suo discorso è ipocrita e vuoto. Ha parlato un extraterrestre", ha postato il leader della sinistra radicale.
Marine Le Pen, numero 1 del Rassemblement national, è stata più concisa.
"Ancora una volta... Niente", ha twittato.
Emmanuel Macron ha detto di sperare in un "compromesso rapido" tra sindacati ed esecutivo. In attesa della ripresa dei colloqui del 7 gennaio, il traffico rimane molto perturbato durante la seconda settimana di vacanze scolastiche in Francia. Questo mercoledì circolano solo un TGV su tre e quattro treni regionali su dieci.