In attesa della mobilitazione di martedì, tutto tace oltralpe. Continua lo sciopero, che crea non pochi disagi ai pendolari. C'è chi cerca già soluzioni per il periodo natalizio
Settimana impegnativa per il governo francese sul fronte pensioni. Alla vigilia di una nuova giornata di mobilitazione, in programma questo martedì, i trasporti funzionano con il contagocce e i negoziati tra esecutivo e sindacati sembrano muoversi alla stessa velocità, se non con il freno a mano. Ci avviciniamo sempre più, a passi da gigante, invece, alle vacanze di Natale.
Il governo ha chiesto una tregua natalizia, ma senza aver ricevuto alcuna risposta, per ora. "Sarebbe terribilmente fastidioso se la gente non potesse passare il Natale in famiglia", dichiara una donna. "Penso che l'opinione pubblica passerebbe dal sostenere le proteste a opporsi a esse". "Non credo sia il momento giusto per prolungare questa protesta", spiega un pendolare. "E' un periodo di condivisione in famiglia, non credo sia una buona soluzione continuare".
Martedì giornata cruciale
Parlando di soluzioni, la società ferroviaria transalpina, la SNCF, sta preparando un piano B, in caso di proroga dello sciopero ferroviario. Gli utenti entro domani sapranno se il loro treno per il fine settimana viaggerà o meno. Ma la direzione ha già avvertito che la metà dei passeggeri potrebbe rimanere a piedi. Bisognerà quindi trovare delle alternative.
La fine della crisi sembra sempre più lontana. Martedì scorso i sindacati - compresa la CFDT, l'ultima "resistente" - hanno indetto uno sciopero. La rabbia di chi protesta contro la riforma pensionista si cristallizza su diversi punti, compreso l'innalzamento dell'età pensionabile che vuole il governo. In parole povere, per avere un tasso di pensionamento completo, si dovrebbero lavorare due anni in più.
Uno spiraglio d'apertura l'ha mostrato il ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blancquer, che ha parlato di una riforma ancora "trattabile", domenica. L'entità della mobilitazione di martedì determinerà anche il margine di manovra dei sindacati e di Matignon per fare concessioni.