Andrea Gandini scolpisce volti e figure di animali nel legno
A ridare vita ai ciocchi di legno era riuscito così bene, ma solo nelle favole, Carlo Collodi. Come Pinocchio, anche i tronchi mozzi scolpiti da Andrea Gandini sembrano parlare.
22 anni, un diploma di liceo artistico, la vocazione a dialogare con i colori e le venature del legno, Gandini incide soprattutto volti e figure di animali. La scultura nel parco di Villa Pamphili a Roma, la sua opera numero 66, è l'ultimo dei Lupercalia, i riti romani che ricordavano il miracoloso allattamento di Romolo e Remo. Plasmata nel legno che, secondo l'autore, è più vivo della pietra perché "ha suoi movimenti interni, ha un suo senso che deriva dal fatto di essere cresciuto in un certo modo, con certe stagioni che cambiano di anno in anno".
La maggior parte delle opere di Andrea Gandini impreziosisce gli scorci romani, ma alcuni pezzi fanno bella mostra di sé in altre città italiane e all'estero. La scelta del legno non è residuale. Per Gandini è uno dei modi, il più suggestivo, per restituire dignità a quello che, in alternativa, altro non sarebbe che un rifiuto.