L'impegno del Global Fund ha permesso di dimezzare le vittime di aids, tubercolosi e malaria in 15 anni. Ma i fondi sono a rischio
Nel primo giorno di lavori del Global Fund contro l'Aids, la tubercolosi e la malaria, gli attivisti francesi si sono presentati a Lione con un pallone gonfiabile e hanno lanciato la loro sfida al presidente francese, Emmanuel Macron.
Con un flash mob hanno voluto puntare i riflettori su una triste realtà: milioni di vite umane dipendono dai contributi dei governi a questo fondo globale.
Ma l'incontro con il Presidente della Repubblica ieri all'Eliseo non ha mandato segnali di fiducia: la Francia aveva assicurato di fare la sua parte per raggiungere 14 miliardi di dollari in contributi. Promesse che, secondo i militanti di questa organizzazione, non saranno mantenute.
"Al momento mancano all'appello 500 milioni di dollari, che vogliono dire 350.000 vittime - spiega Aurélien Beaucamp, presidente dlel'associazione Aides - Richiamiamo il presidente francese ai suoi impegni. Non basta ospitare una conferenza nel nostro Paese per pulirsi la coscienza. Siamo qui per raccogliere soldi e fare la differenza".
Mortalità dimezzata dal 2002
Il Fondo ha contribuito a dimezzare dal 2002 la mortalità per AIDS, tubercolosi e malaria. Ma l'obiettivo di 14 miliardi di dollari può essere raggiunto? Euronews lo ha chiesto direttamente al ministro della Sanità francese, Agnès Buzyn.
"Il nostro obiettivo è di superare le donazioni dell'ultima conferenza, nel 2016 - dice - Avevamo fissato un obiettivo ambizioso perché molti paesi non vedono più le epidemie come una grande minaccia. Ma la Francia è il secondo donatore dal 2002, quindi saremo in pari"
Il contributo francese sarà annunciato giovedì prossimo. Ma associazioni e pazienti attendono un forte impegno da parte di Emmanuel Macron. Proprio il presidente francese aveva lanciato un monito all'assemblea delle Nazioni Unite: i soldi non possono essere una scusa per non avere accesso alle cure mediche.