La Traviata del ventunesimo secolo incanta Parigi

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Di Katharina Rabillon
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Nella messa in scena di Simon Stone, la Violetta di Verdi è un'influencer dei social media. A dimostrare che è un'eroina senza tempo

Una Violetta per il ventunesimo secolo: la più celebre eroina di Verdi torna al Palais Garnier di Parigi in una nuova messa in scena che vuole dimostrare che la Traviata non ha tempo.

Una donna libera: la cortigiana

A interpretare la cortigiana per la prima volta è la soprano sudafricana Pretty Yende. Al suo fianco, nei panni dello sfortunato amante, il tenore francese Benjamin Bernheim. Per Yende Violetta è un personaggio senza tempo: "È una donna moderna che ha vissuto secondo le sue regole. Ha difeso la sua femminilità e il suo modo di vivere anche quando la società lo giudicava immorale.Rappresenta la libertà. Quando dice: 'Sempre libera degg’io / Folleggiare di gioia in gioia', sta inneggiando alla libertà, e in quanto esseri umani, tutti diciamo come lei: voglio essere libera".

Un'eroina senza tempo: l'influencer

Talmente senza tempo che, nella versione moderna di Simon Stone, Violetta è un'influencer, un'esperta del mondo digitale. Per Bernheim, in questo modo Stone "Ha trasferito sulla scena un universo dell'immagine, delle reti sociali, di internet, di questo bisogno di milioni di persone di seguire qualcuno sui social media, di farsi amare, di farsi notare, di mostrare che si segue questa persona. Funziona molto bene ed è la prova che la Traviata è del tutto atemporale".

Una raffinata amante dell'opera: la parigina

L'opera, ambientata a Parigi, si ispira alla vita di Marie Duplessis, una delle più celebri e raffinate cortigiane dell'epoca. Per i due cantanti protagonisti, dare vita alla Traviata nella sua città è un'esperienza unica: "Si può passeggiare per Parigi - commenta Bernheim - e ritrovarne i luoghi, si possono immaginare i salotti in cui si tenevano le feste. È un'opera carica di storie ed emozioni".

Un'esperienza ancora più intensa per Yende, che trova che "Interpretare questa storia a Parigi con una donna che ha vissuto qui lo rende reale, quando camminavo per strada mi sentivo come se fossi lei, come se potesse aver camminato qui".

Duplessis aveva frequentato anche Palais Garnier per assistere all'opera, come ricorda Bernheim, per il quale "Cantare a Garnier è un'esperienza magica. È come essere in una fiaba. Possiamo solo immaginare la musica e i cantanti che queste mura hanno sentito in queste decine o centinaia d'anni".

E a Parigi appare anche il Sudafrica

La fine della sua vita: la malattia

Le esperienze personali di Pretty Yende e una malattia potenzialmente mortale le hanno permesso di identificarsi facilmente con Violetta, in particolare con il finale tragico. Lei parla di "momenti terribilmente difficili" che "possono in qualche modo darmi un'idea della vita e dei sacrifici che lei ha vissuto".

La Traviata di Giuseppe Verdi è in scena all'Opéra Garnier di Parigi fino al 16 ottobre.

Journalist • Selene Verri

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