Sospensione del Parlamento, Edimburgo contro Boris Johnson: "È illegale"

Sospensione del Parlamento, Edimburgo contro Boris Johnson: "È illegale"
Di Cristiano Tassinari
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La decisione di Boris Johnson di sospendere il Parlamento di Westminster è illegale. E come è tale dovrebbe essere annullata. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Edimburgo, in Scozia, secondo cui la scelta del premier è stata motivata dall' "obiettivo improprio di ostacolare il parlamento".

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La decisione di Boris Johnson di sospendere il Parlamento di Westminster è illegale. E come è tale dovrebbe essere annullata.

Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Edimburgo, in Scozia, secondo cui la scelta del premier è stata motivata dall "obiettivo improprio di ostacolare il Parlamento".

I tre giudici della Corte, presieduta da Lord Carloway, hanno ribaltato un precedente giudizio, secondo il quale i tribunali non avevano il potere di interferire nella decisione politica assunta dal premier.
Secondo i legali che hanno sostenuto il ricorso presentato da 75 deputati dell’opposizione e membri della Camera dei Lord, la decisione di Johnson è illegale e in violazione della Costituzione ed ha l’unico scopo di limitare l’attività parlamentare in vista della Brexit.

La sentenza odierna, tuttavia, non incide per ora sulla cosidetta "prorogation" del Parlamento, che è scattata ieri.
La corte, del resto, non ha dato indicazioni di cancellare la sospensione prima dell'udienza della Corte Suprema britannica prevista per il 17 settembre su altri ricorsi.

"Riaprire il Parlamento!"

Le opposizioni, dai laburisti agli indipendentisti scozzesi dell'SNP (Scottish National Party), chiedono ora che le Camere - chiuse dal 10 settembre - siano immediatamente riaperte per poter riprendere il loro lavoro di "scrutinio" dell'attività dell'esecutivo sulla Brexit.

"La sentenza ha avuto un enorme significato costituzionale e il Parlamento dovrebbe essere immediatamente richiamato per consentirgli di svolgere il vero e sostanziale lavoro di voto".
Nicola Sturgeon
Primo Ministro Scozia

Il Parlamento inglese è stata chiuso o "prorogato" per cinque settimane in quello che gli oppositori sostengono sia stato un tentativo del governo di ostacolare i loro sforzi per impedire una "No Deal" Brexit.

Joanna Cherry (a destra) insieme ad altri esponenti del Partito Nazionalista scozzese.

"Ci stiamo preoccupando per una serie di rapporti allarmanti su ciò che il governo britannico sta facendo e sul suo disprezzo per la legge", dichiara Joanna Cherry, del SNP, (Scottish National Party), il Partito Nazionalista scozzese.

"È davvero grave che la più alta corte in Scozia, e del Regno Unito, l'unica che finora si è pronunciata su questa materia, abbia dichiarato che la sospensione è illegale. È un messaggio a Boris Johnson e Jacob Rees-Mogg: almeno i tribunali in Scozia non li lasceranno andare avanti con la violazione della legge".

Downing Street, però, ha immediatamente annunciato che si opporrà alla sentenza della Corte Suprema di Scozia.

Chiusa ora per cinque settimane, la Camera dei Comuni è stato il drammatico teatro della battaglia politica britannica sulla Brexit: la cui scadenza di avvicina sempre più: mancano 50 giorni al fatidico 31 ottobre.

REUTERS/Peter Nicholls
"Parlamento traditore. Noi abbiamo votato 'Leave'.REUTERS/Peter Nicholls
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