Erdogan all’Unione Europea: "Zona di sicurezza in Siria o aprirò le porte ai rifugiati"

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Di euronews
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Se una zona di sicurezza non verrà creata nel nord della Siria alla frontiera con la Turchia, Ankara è pronta ad "aprire le porte" ai rifugiati siriani

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Se non verrà creata quanto prima una zona di sicurezza nel nord della Siria alla frontiera con la Turchia, quest'ultima è pronta ad "aprire le porte" ai rifugiati siriani, consentendo l'accesso in Europa.

Parla chiaro il Presidente turco, Erdogan, rimarcando all'Unione Europea di voler reinsediare in questa zona "almeno un milione" di rifugiati, tra gli oltre 3,6 milioni di siriani attualmente in Turchia.

"Saremo costretti ad aprire le porte - dice il Presidente - O riceviamo il dovuto supporto, oppure se non accadrà non potremo sopportare così tanto: dovremmo sostenere questo peso da soli?".

Intanto, la portavoce della Commissione Europea in ambito-migrazione, Natasha Bertaud, prova subito a stemperare i toni.

"Sia l'Unione Europea che la Turchia rimangono impegnate nell'attuazione della dichiarazione tra le parti e confidiamo di poter continuare questo lavoro in buona fede con i nostri partner turchi".

Il leader turco ribadisce che Ankara s'impegna a creare una 'safe zone' assieme agli Stati Uniti entro la fine del mese e di esser pronta anche ad agire in solitaria, ove necessario.

Nel 2016, Bruxelles e Turchia hanno sottoscritto un accordo per aiuti nella gestione della crisi dei rifugiati, per un contributo economico complessivo pari sei miliardi di euro, tuttavia Erdogan lamenta di aver ricevuto solo una parte dei fondi promessi.

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