Sette missili hanno colpito un centro di detenzione a sud di Sana'a. Si scava tra le macerie, ma le speranze di trovare sopravvissuti sono sempre meno
Sono oltre cento le persone rimaste uccise in un raid aereo, condotto all'alba di questa domenica, dalla coalizione guidata dall'Arabia Saudita, contro un centro di detenzione in Yemen. I sette missili hanno colpito Dhamar, città situata a sud della capitale Sana'a, territorio controllato dai ribelli Huthi. Nel carcere erano presenti prigionieri politici, come Nazem. "Eravamo in 100 al pian terreno", dichiara. "E circa 150 al primo piano".
La coalizione ha negato che l'obiettivo fosse il carcere, dichiarando di aver distrutto un sito dove si trovavano droni e missili. Si scava in cerca di sopravvissuti sotto le macerie, ma secondo la Croce Rossa, le possibilità di trovare qualcuno ancora in vita sono sempre più flebili.
Questo è solo l'ultimo bombardamento mortale in ordine di tempo, da parte della coalizione saudita, che combatte contro i ribelli sciiti, appoggiati dall'Iran, da oltre 4 anni. La guerra civile in Yemen, iniziata nel marzo 2015, ha già fatto quasi 100.000 vittime.
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