Botta e risposta via tweet tra il Presidente francese Macron e quello brasiliano Bolsonaro. Per Macron, al G7 di Biarritz si dovrà parlare di Amazzonia, ma Bolsonaro commenta cosi: "Una mentalità colonialista inaccettabile nel XXI secolo". Secondo il WWF, i danni sono ormai incalcolabili.
Sulle sponde del fiume Rio Negro, gli incendi stanno devastando gli stati dell'Amazzonia, del Mato Grosso e di Rondonia.
Secondo il WWF, ogni minuto brucia l'equivalente di tre campi di calcio. Per il momento, i mezzi utilizzati dalle autorità brasiliane per tentare di spegnere i roghi si sono rivelati decisamente insufficienti.
Gli incendi nella foresta amazzonica del Brasile sono diventati una crisi internazionale: lo ha affermato Il Presidente francese Emmanuel Macron, aggiungendo che dev'essere uno dei temi più importanti all'ordine del giorno del G7, in programma sabato e domenica a Biarritz.
"La nostra casa sta bruciando"
"La nostra casa sta bruciando. Letteralmente", ha twittato Macron, ricordando a tutti che l'Amazzonia produce il 20% dell'ossigeno del Pianeta.
"Mentalità colonialista"
Il Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che già aveva accusato le associazioni ambientaliste di aver appiccato volontariamente gli incendi, non ha gradito l'intervento del Presidente francese.
"Mi dispiace che Macron cerchi di approfittare di quella che è una questione nazionale brasiliana e di altri paesi amazzonici per un obiettivo politico personale", ha twittato Bolsonaro, puntando il dito contro quello che ha definito il "tono sensazionalista" di Macron.
In un secondo tweet, Bolsonaro ha aggiunto: "Il suggerimento di Macron di discutere le questioni amazzoniche al G7 senza coinvolgere i paesi della regione, ricorda la mentalità colonialista, che è inaccettabile nel XXI secolo".
"Arsenale di menzogne"
Più tardi il ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araújo ha aumentato la tensione con un altro post su Twitter, condannando la campagna internazionale "selvaggia e ingiusta" contro il suo paese.
"Poiché il governo del Presidente Bolsonaro sta ricostruendo il Brasile, la "crisi ambientale" sembra essere l'ultima arma rimasta nell'arsenale delle menzogne di sinistra", ha scritto Araújo.
"A Dio non piacciono i bugiardi"
In precedenza, uno dei consiglieri di Bolsonaro ha twittato una nota di biasimo nei confronti degli "imbroglioni" stranieri. "A Dio non piacciono i bugiardi", scrive Filipe Martins in una serie di post, respingendo le critiche internazionali.
"Fazendeiros", ONG, indigeni o... marziani?
SuI colpevoli degi incendi, lo stesso Bolsonaro non corregge granchè il tiro: ha ammesso che potrebbero essere stati persino i "fazendeiros", i proprietari terrieri, ad appicare volontariamente i roghi, ma è tornato a ribadire che i sospettati principali restano le ONG ambientaliste, a cui il suo governo ha tagliato pesantemente i fondi.
"Ma se volete", ha detto Bolsonaro ai cronisti, "dico che sono stati gli indigeni e o i marziani!"
Il fumo nello spazio
Intanto, il fumo degli incendi in Brasile è visibile dallo spazio, grazie al satellite Sentinel 3 del programma europeo Copernicus dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e al satellite Suomi National Polar-orbiting Partnership della NASA.