Il board della Banca centrale europea confermare la propria politica dei tassi. Tutti pendono dalle labbra di Mario Draghi che in conferenza stampa ha dettato le scelte che accompagnano la Banca europea fino al termine del suo mandato in ottobre
Per la Banca centrale europea i tassi di interesse restano invariati. E' quanto emerge in margine al consiglio direttivo della BCE che non cambia politica. La crescita globale più debole e il commercio globale rallentato dal protezionismo "stanno ancora pesando sull'economia dell'Eurozona". Lo ha spiegato il Presidente della Bce Mario Draghi, soffermandosi sulla "prolungata incertezza dovuta a fattori geopolitici, al nascente protezionismo e alle vulnerabilità delle economie emergenti".
Segnali di resilienza
Su una domanda relativa a un rischio di recessione (visto che Draghi ha parlato anche di scarsa probabilità di rimbalzo dell'economia a fine 2019) il banchiere ha detto che lo vede molto limitato. In molti settori ci sarebbe segnali di resilienza.
Stimolare le banche
Nel suo intervento Draghi lascia intendere che la BCE ridurrà ulteriormente il tasso sui depositi per dissuadere le banche dal parcheggiare denaro contante e stimolarle invece a prestarlo o investirlo.
La politica della stabilità
L'obiettivo primario della politica monetaria europea è di mantenere la stabilità dei prezzi puntando al contenimento dell'inflazione con valori prossimi al 2%. In giugno l'inflazione dell'eurozona era all'1.3%, e appena un po' più bassa in maggio.
La politica della BCE non si basa sulla crescita del PIL
Mario Draghi, presidente BCE: I dati economici in entrata e le informazioni dell'analisi mostrano una crescita leggermente più lenta nel secondo e terzo trimestre di quest'anno. Ciò riflette principalmente la debolezza in atto nel commercio internazionale in un contesto di prolungate incertezze globali, che stanno colpendo in particolare il settore manifatturiero dell'area euro.
A ottobre Draghi lascia la BCE
Mario Draghi conclude il mandato al vertice della BCE in ottobre ma ha chiarito quello che non farà e cioè il direttore generale del Fondo monetario internazionale ed esclude questa sorta di 'scambio' con Christine Lagarde che dal 1 novembre guiderà la Bce e che era alla testa del FMI.