Traffico di armi, ma nessun complotto politico, questo ha scoperto la Digos di Torino
Il Qatar collabora alle indagini della Digos di Torino sul missile trovato nel pavese in mano a persone dell'estrema destra italiana. In particolare il missile, privo di carica esplosiva ma riarmabile, è stato venduto dal Qatar a un paese amico 25 anni fa, dice la portavoce del ministero degli Esteri, Lolwah Alkhater, in una dichiarazione alla Reuters, senza precisare quale sia il Paese che lo ha acquistato.
La segnalazione che ha portato alla scoperta di un arsenale da guerra proviene da un ex agente del Kgb che aveva denunciato l’esistenza di un «complotto», tra le fila dei combattenti filo-ucraini del Donbass, ideato per «danneggiare Salvini».
Del legame tra le armi e un eventuale attentato al vicepremier italiano non è stata trovata traccia, ma la Digos ha scoperto un «ambiente criminale» che ruota intorno al traffico in nero di armi da guerra.
Sono scattate così le manette nei confronti di 3 «collezionisti» italiani che, oltre a detenere fucili, mitragliatrici e munizioni, conservavano in un hangar a Rivanazzano il missile lungo oltre 3 metri.