Nucleare: scaduto l'ultimatum, l'Iran arricchisce l'uranio oltre i limiti

L'Iran dà seguito all'ultimatum sul nucleare: Teheran ha arricchito l'uranio oltre i limiti dell'accordo del 2015. Lo conferma l'agenzia dell'energia atomica, che monitora gli impegni presi dall'Iran e contenuti nell'intesa sul nucleare.
Dalle minacce ai fatti, dunque: l'Iran dà seguito all**'ultimatum sul nucleare**, lanciato per spingere l'Unione Europea a prendere posizione contro le sanzioni americane al Paese. Teheran ha infatti aumentato il livello di arricchimento dell'uranio oltre il 3,67% , soglia massima stabilita dal patto sul nucleare. L'Europa ha reagito con appelli a non vanificare l'accordo e a ricucire lo strappo.
Ue: "L'Iran faccia un passo indietro"
"Abbiamo invitato l'Iran a non assumere ulteriori misure che minano l'Accordo sul Nucleare e - ha aggiunto Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini - adesso invitiamo vivamente l'Iran a fermare e tutte le attività che non sono coerenti con gli impegni presi nell'ambito dell'intesa. Ciò include anche l'arricchimento dell'uranio oltre i limiti previsti dall'accordo".
Quasi un salto nel tempo, indietro agli anni pre-intesa quando gli esperti occidentali credevano che l'Iran potesse costruire un ordigno nucleare in pochi mesi. L'Iran ha anche detto che, se non ci sarà un cambio di rotta, entro 60 giorni lancerà un nuovo aut aut.
Iran: "L'Ue rispetti gli impegni"
"Se gli altri Paesi dell'accordo, specialmente gli europei, non rispettano seriamente i loro impegni e non fanno nient'altro che parlare, il terzo passo dell'Iran sarà più duro, più deciso e in qualche modo stupefacente" ha dichiara Abbas Mousavi, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano.
Attraverso il mancato rispetto dell'accordo, la Repubblica islamica fa la voce grossa e sollecita l'intervento europeo: la richiesta è quella di attivare strumenti finanziari finalizzati ad aggirare le sanzioni americane. Teheran preme per la continuazione degli scambi economici con l'Europa o per l'apertura di una linea di credito per il Paese.