Le attese della Grecia post voto

L'esecutivo che uscirà dalle urne domenica ad Atene avrà di fronte a sé sfide importanti. Le aspettative sono altissime per una Grecia che si avvia fuori dalla crisi. I creditori attendono un nuovo piano per l'eurogruppo di settembre, i cittadini attendono una ripresa economica che si rifletta su migliori salari, e gli imprenditori?
"Il mondo degli affari", dice Kostas Michalos, "chiede che dopo il 7 luglio si proceda immediatamente alle necessarie riforme per favorire un ambiente favorevole all'investimento. Meno tasse e sgravi fiscali, oltre a una raionalizzazione della spesa pubblica, lotta all'evasione fiscale, banche solide e nuova liquidità nei mercati".
Una lista della spesa che ad alcuni sembra improponibile, almeno per ora. L'economia ellenica è come un pugile suonato dopo gli anni di austerità, e le infrastrutture economiche sono ancora instabili.
"Il mercato dei titoli di stato e la borsa", dice un analista, "si aspettano crescita, ma c'è un problema. Se il governo sarà forte e se esistano un piano completo per rilanciare l'economia. Sono questi i dubbi che verranno sollevati, e su cui il prossimo esecutivo dovrà rispondere".
Dieci anni di austerità, tre piani di salvataggio e una società piegata dagli sforzi economico-sociali, sembrano aver riportato il paese al 2009. L'economia greca va meglio, ma non è certo ricostruita. L'altissima evasione è un esempio: "Un eccessivo carico fiscale e la evasione sono due facce della stessa moneta, secondo l'ex ministro delle finanze. Dobbiamo favorire i pagamenti immateriali, elettronici e la trasformazione digitale in tutti gli ambiti dell'economia greca è fondamentale per la sopravvivenza dell'economia".
Per ora i conti ellenici sono in ordine. Resta da rilanciare la crescita nel paese.