Mondiali femminili 2019: Australia lancia campagna per la parità dei premi

Mondiali femminili 2019: Australia lancia campagna per la parità dei premi
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Di Euronews Agenzie:  Reuters
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Il sindacato delle calciatrici australiane ha scritto alla Fifa una lettera in cui chiede l'immediato raddoppio dei premi per le nazionali che parteciperanno ai Mondiali in Francia: alla squadra vincitrice andrà meno di un decimo di quanto guadagnato dai colleghi uomini a Russia 2018

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Le calciatrici australiane alzano la voce contro la disparità di trattamento rispetto ai colleghi uomini. A pochi giorni dal via del Mondiale femminile in Francia il sindacato australiano delle calciatrici Professional Footballers Australia (Pfa) ha lanciato una campagna per rivendicare la parità dei premi e ha offerto sostegno alle sue calciatrici per intraprendere azioni legali contro la Fifa.

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La squadra vincitrice del Mondiale, al via venerdì, riceverà 4 dei 30 milioni di dollari del montepremi totale. Una cifra quasi dieci volte inferiore rispetto ai 38 milioni - su un montepremi di 400 - ricevuti un anno fa dalla Francia per il suo trionfo nel torneo maschile in Russia.

L'attaccante australiana Lisa De Vanna

La scorsa settimana John Didulica, amministratore delegato di Pfa, e altri dirigenti del sindacato hanno scritto alla Fifa, chiedendo un immediato raddoppio dei premi in denaro per il torneo femminile, dicendo che le calciatrici sono "vittime di discriminazione".

"La Fpa - si legge nella lettera indirizzata a Sarai Bareman, numero uno del calcio femminile nella Fifa - si riserva espressamente il diritto di risolvere la questione con mezzi appropriati, tra cui la mediazione e l'arbitrato".

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Per dare più visibilità all'iniziativa l'Fpa ha anche lanciato un sito web (www.ourgoalisnow.com) che delinea gli obiettivi della campagna. Le calciatrici della nazionale australiana - inserita nello stesso girone dell'Italia assieme a Brasile e Giamaica - hanno condiviso il logo e il video della campagna sui propri profili social.

La disparità retributiva nel calcio è da anni sotto i riflettori: a marzo le calciatrici della nazionale statunitense hanno citato in giudizio la federazione Usa per discriminazione di genere, mentre Ada Hegerberg, stella della nazionale norvegese e Pallone d'oro in carica, ha deciso di boicottare il Mondiale per la disparità di trattamento.

La norvegese Ada Hegerberg, grande assente del Mondiale al via venerdì

Nonostante il premio in denaro sia raddoppiato rispetto al Mondiale di quattro anni fa in Canada, il divario retributivo con il torneo maschile è in realtà aumentato, passando da 343 a 370 milioni di dollari: il montepremi maschile è cresciuto dai 358 milioni di dollari di Brasile 2014 ai 400 milioni di Russia 2018.

Il 6-7 giugno la Fifa ospiterà a Parigi la sua prima "Women's Football Convention", una convention dove, stando a quanto annunciato, i leader del mondo dello sport e della politica discuteranno lo sviluppo del calcio femminile.

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