Governo, sul contratto è tempo di bilanci

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Di Antonio Michele Storto
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A un anno esatto dalla nascita dell'esecutivo, abbiamo dato un'occhiata all'"avanzamento dei lavori" in casa gialloverde, dove le tensioni continuando ad acutizzarsi

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A un anno esatto dalla nascita di quello che fu subito battezzato "Governo del cambiamento", in casa gialloverde è tempo di bilanci. Il contratto di governo sul quale si è saldata la coalizione Lega-Cinque stelle contava 317 promesse: di queste, secondo il sito di fact checking Pagella politica , 129 sarebbero in corso di realizzazione, 143 resterebbero ancora del tutto inevase mentre 8 sarebbero addirittura compromesse, dal momento che l'azione di governo ne avrebbe resa più difficile se non impossibile la realizzazione.

Ad essere pienamente mantenute, un anno dopo sono 37 di quelle promesse, in buona parte contenute in quattro provvedimenti: ovvero decreto fiscale, decreto sicurezza, reddito di cittadinanza e quota cento. A fare parecchio rumore, però, sono anche alcune delle misure inevase, una su tutte l'eliminazione delle accise sulla benzina, un cavallo di battaglia di Matteo Salvini che Pagella politica ha inserito tra le misure compromesse, dal momento che la legge di bilancio ne prevede addirittura un aumento a partire dal 2020.

Ma il contratto è diventato anche il terreno su cui si consumano le polemiche sempre più frequenti tra le due anime del governo: è accaduto ad esempio sulla "Pace fiscale", quando di Maio arrivò addirittura a ipotizzare la manomissione del testo tirando in ballo la celebre "manina"; o per la ridiscussione della Tav, vero campo minato per i gialloverdi, con Lega e Cinque stelle arroccati su posizioni opposte e inconciliabili. O con le numerose proposte stroncate, ora da una parte ora dall'altra, proprio in virtù di una deviazione dal contratto, come nel caso delle droghe leggere, che i cinque stelle vorrebbero liberalizzare e Salvini proibire perfino nella variante light

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