Il Presidente statunitense ha ribadito, ancora una volta, il pieno sostegno a Israele con un messaggio su Twitter
È una calma irreale quella che si respira a Gaza: il cessate il fuoco entrato in vigore alle 4.30 di lunedì mattina grazie alla mediazione egiziana è stato definito fragile da molti osservatori internazionali. L'ultima tregua, concordata ancora con la mediazione egiziana in occasione delle elezioni israeliane di aprile, è andata in pezzi nel weekend con una serie di attacchi incrociati costati la vita ad almeno 25 persone, 20 delle quali palestinesi tra le quali due donne incinte.
"La dinamica fondamentale - spiega il corrispondente in Medio oriente del Telegraph, Raf Sanchez - è che Israele e Hamas non possono raggiungere un cessate il fuoco a lungo termine. Israele sta cercando una totale tranquillità a Gaza, la fine dei razzi, la fine delle massicce proteste del venerdì pomeriggio che si protraggono da più di un anno. Hamas cerca invece di porre fine al blocco, o almeno di allentare i blocchi che stanno schiacciando Gaza dal 2007. Per questo non sono riusciti a trovare un equilibrio che funzioni per entrambi".
Nel frattempo, Donald Trump ha nuovamente confermato il sostegno a Israele con un messaggio su Twitter, definendo il paese "bersaglio di attacchi missilistici mortali da parte di Hamas e della Iihad islamica". Tump si è inoltre rivolto alla popolazione di Gaza: "questi terroristi - ha scritto - non vi porteranno altro che miseria. Basta violenze, camminate verso la pace, è ancora possibile".
Ad accendere il conflitto sarebbe stato il ferimento di due soldati israeliani durante le proteste del venerdì, un gesto attribuito dalla difesa con la stella di David al gruppo insurrezionalista della Jihad islamica. Ai successivi raid aerei da parte israeliana, Hamas ha risposto con il lancio di centinaia di razzi, a cui sono seguiti nuove e più devastanti incursioni