Gilet gialli, "le promesse di Macron sono benzina sul fuoco"

Non l'hanno presa bene e probabilmente c'era da aspettarselo. Perchè se Emmanuel Macron promette di abbassare le tasse tagliando la spesa pubblica e alzando l'orario di lavoro, il movimento dei Gilet gialli ha sempre puntato in un'altra direzione. "Sono deluso, non ha capito davvero nulla e ci spingerà tutti in un pantano senza nemmeno rendersene conto" ha detto a Euronews una donna del movimento.
"Non ha fatto nulla se non gettare benzina sul fuoco, e questo è tutto" le fa eco un compagno. "Noi manterremo le nostre proteste, i nostri incontri e tutto ciò che abbiamo pianificato. Purtroppo, credo che le proteste in programma per il 1 maggio, oltre che molto partecipate, saranno violente, molto violente"
E non va meglio sul fronte dell'opposizione. Su twitter Nicolas Bay del Front National ha a sua volta accusato Macron di non aver capito nulla dopo sei mesi di crisi sociale: "un presidente che si autocongratula con se stesso - lo ha definito - annunciato delle 'misurette' dai contorni vaghi". Il repubblicano Laurent Wauquiez, presidente della regione del Rodano-Alvergna prevede che "le tasse tagliate oggi saranno rialzate domani"; mentre Jean-Luc Melenchon del Partito di Sinistra dice che la soluzione alla crisi oferta da Macron servirà soltanto a rilanciarla con piu violenza
In sei mesi di proteste, il movimento dei gilet gialli - sempre più radicale e meno incasellabile dal punto di vista politico - aveva chiesto una maggiore scaglionatura fiscale, l'innalzamento del salario minimo, una maggior tassazione per i colossi come Amazon e supporto alle piccole imprese, anche scoraggiando la costruzione grossi centri commerciali in prossimità di villaggi e cittadine, dove l'impatto sulle imprese artigiane è spesso devastante. Chiedevano inoltre che il governo facesse qualcosa per il problema dei senzatetto, che nei grandi centri urbani muoiono a decine nei mesi invernali.