Egitto, si vota riforma costituzionale: al-Sisi cerca il plebiscito

Egitto, si vota riforma costituzionale: al-Sisi cerca il plebiscito
Diritti d'autore REUTERS/Amr Abdallah Dalsh
Di Antonio Michele Storto
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Se la modifica dovesse essere approvata, Sisi potrebbe restare al potere fino al 2030: ma nel paese, la stretta sul dissenso e il clima repressivo hanno toccato punte mai viste

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L'Egitto va al voto per il controverso referendum costituzionale che potrebbe consegnare altri 11 anni di potere ad Abdel Fatah al-Sisi, l'ex ministro della difesa divenuto presidente dopo aver guidato il colpo di stato che nel 2013 segnò la deposizione dell'islamista Mohamed Morsi.

REUTERS/Mohamed Abd El Ghany
CAIRO - Un sostenitore di al-Sisi all'ingresso di un seggioREUTERS/Mohamed Abd El Ghany

Le urne resteranno aperte da sabato a lunedì: se la modifica costituzionale dovesse venire approvata, questo secondo mandato del presidente - in carica dal 2014 - verrà esteso di altri due anni, scivolando dal 2022 al 2024. Sisi avrebbe poi la possibilità di ricandidarsi per una terza volta, mantenendo così la Presidenza fino al 2030, in caso di rielezione.

Si tratta del terzo voto costituzionale in otto anni, per l'Egitto, ma stavolta il paese pare davvero spaccato a metà. Se una parte degli egiziani vede in Sisi una garanzia di ordine e stabilità, dopo anni di moti di piazza e rivolgimenti costati la vita a centinaia di persone, è evidente come il voto avvenga in un clima di repressione senza precedenti, teso ad annichilire ogni forma di dissenso possa frapporsi tra l'ex ministro della Difesa e la sua corsa al terzo mandato presidenziale. Mentre da più di quattro anni le principali agenzie non governative continuano a denunciare i diritti umani in caduta libera nel paese, il controllo sui media, sull'opinione pubblica e perfino sull'industria dell'intrattenimento si va facendo ogni giorno più stringente: dall'anno scorso, ogni profilo social network superi i 5mila follower può essere posto arbitrariamente sotto controllo da parte del Consiglio supremo per la regolazione dei media.

Lo scorso marzo, perfino l'attore Amr Waked, nato al Cairo ma residente in Europa, è stato condannato a 8 anni di carcere per aver criticato il pugno di ferro col quale il Presidente continua a governare il paese.

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