Turchia, la "conversione" di Hagia Sofia: da museo a moschea

Turchia, la "conversione" di Hagia Sofia: da museo a moschea
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Di Stefania De Michele
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La promessa di Erdoğan prima delle elezioni.

Hagia Sofia, l'annuncio di Erdoğan.

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Nella Costantinopoli bizantina, quando Hagia Sofia è stata eretta, il passaggio da cattedrale della cristianità a moschea musulmana, avrebbe configurato il reato di apostasia, ovvero il ripudio totale e quindi illegale del proprio credo. 

La "conversione" accadde ma solo dopo la conquista ottomana e prima di Atatürk che ne fece un museo. Nella Turchia contemporanea l'ipotesi che il gioiello di Istanbul si trasformi da attuale sito Unesco in moschea, come preannunciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, solleva al più un vespaio di polemiche

Le reazioni di Grecia e Unesco.

"Non è solo un grande tempio cristiano, il più grande da molti secoli, è anche un bene di rilevanza mondiale ed è stato riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Pertanto - dice il ministro degli esteri greco, George Katrougalos - ogni disputa su questo status non solo offende il sentimento dei cristiani, ma anche la comunità e il diritto internazionale".

Cambiare il nome di un sito Patrimonio dell'Umanità richiede il via libera del comitato competente dell'Organizzazione, avverte l'Unesco. Ma per Erdoğan il passaggio non conosce ostacoli: da attuale edificio laico a moschea, e senza pagare il biglietto.

Su Erdoğan: "Cerca i voti degli islamisti".

 "Non solo possiamo rendere libero l'ingresso a Hagia Sophia, ma - precisa Erdoğan - dopo le elezioni aboliremo il termine 'museo' e lo trasformeremo in moschea".

Anche in Germania la stampa ha condannato la decisione di Erdoğan: il presidente sta cercando di incassare i voti degli ultranazionalisti e degli islamisti, riportano i quotidiani tedeschi. Per farlo, non esita a sporcare un simbolo della laicità, qual è Hagia Sofia dalle lontane stagioni del governo di Atatürk.

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