L'attacco di Utrecht: movente personale o atto terroristico. Ritrovata una nota in arabo nell'auto dell'assalitore
Ancora tanti dubbi e molti misteri sulla strage di Utrecht. Ma spunta ora un biglietto in arabo.
Mentre il premier olandese Mart Rutte ha reso omaggio alle vittime della sparatoria, gli investigatori stanno cercando di capire che cosa abbia spinto Gokmen Tanis, l’uomo di origine turca, a salire sul tram giallo e aprire il fuoco contro i viaggiatori, uccidendo tre persone.
Le piste principali restano due: movente personale o atto terroristico.
La procura della città olandese sta vagliando la testimonianza d una donna che avrebbe riferito di aver notato un foglietto con la scritta “Allah” proprio sulla Clio Rossa usata da Tanis per la fuga.
Quello che si sa è che l’uomo aveva un profilo criminale molto particolare, precedenti per spaccio, tentato omicidio, guida in stato di ebbrezza e oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il 4 marzo era stato in tribunale per presenziare a un processo in cui rispondeva dell’accusa di stupro.
Nel frattempo sono state rese note le identità delle tre vittime. (Si tratta di Roos Verschuur, 19 anni cameriera al Kwalitaria Delifrance, una paninoteca non lontana dal ruolo dell’assalto, RinkeTerpstra, allenatore 49enne della squadra di Desto e padre di due bambini che frequentano la vicina scuola, Christelijk Gymnasium Utrecht, e un terzo uomo di 28 anni). Ma a quanto pare nessuna delle tre vittime aveva rapporti personali con l’attentatore. Intanto i Paesi Bassi hanno rafforzato le misure di sicurezza, in particolare all’aeroporto di Schipol e davanti alle moschee.