I manifestanti in Algeria e l'appello-minaccia all'Italia

I manifestanti in Algeria e l'appello-minaccia all'Italia
Di Diego Malcangi
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Un gruppo di studenti algerini, durante una manifestazione anti-governativa, si mette in posa con un minaccioso cartello: "Italia, arriviamo". Di questo ironico appello-minaccia abbiamo voluto sapere di più. Li abbiamo contattati...

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Strade e piazze invase dalla protesta, in Algeria. E dopo la decisione comunicata dal presidente Bouteflika (o chi per lui) sono soprattutto insegnanti e studenti a manifestare, contro la proroga sine die di un mandato che, dicono, avrebbe dovuto cessare già da tempo, perché il presidente non è in grado di guidare il paese.

Ricordiamo che le elezioni previste per il 18 aprile vedevano la presenza tra i candidati di Abdelaziz Bouteflika, l'82enne presidente che aspirava a un quinto mandato consecutivo.  Anomalia rafforzata dall'assenza del presidente, che in quel periodo era ricoverato in una clinica ginevrina, seppure per "controlli di routine" secondo le fonti governative.

È stata poi comunicata la rinuncia di Bouteflika alla ricandidatura, ma gli entusiasmi della folla si sono rapidamente smorzati: la notizia era accompagnata dal rinvio delle elezioni, sicché il presidente (o piuttosto suo fratello, dicono le opposizioni) resta in carica.

Nel bel mezzo della protesta, spicca lo striscione inalberato da un gruppo di studenti: "Italia, stiamo arrivando", c'è scritto.

Abbiamo contattato uno di loro, Abdellah, che ci ha spiegato il senso del messaggio: "l'Italia - dice - sarebbe la nostra prima destinazione, perché non abbiamo alcuna simpatia per la Francia".   "Tra l'altro - aggiunge - due dei miei amici parlano italiano, e non sono mai stati in Italia..." 

- e perché parlano italiano?

"Perché uno è tifoso della Juventus, l'altro della Roma"

- Come reagite alle ultime decisioni?

"Le cose andranno sempre peggio, Bouteflika non ha nessun diritto costituzionale per fare quel che fa, la protesta continua, noi vogliamo che se ne vada tutto un sistema corrotto, non solo la sua persona. Nessuno è soddisfatto da questa soluzione, non è questione di un volto, vogliamo che cambi tutto il sistema".

- Tornando al vostro messaggio, è chiaramente anche ironico, una sorta di minaccia all'Italia: cosa vi aspettate dal governo italiano? Cosa dovrebbe fare?

"Dovrebbero portare un messaggio all'Unione europea".   E qui i toni dello studente di giornalismo si fanno duri: in sintesi, accusa la Francia di interferenze in Algeria e chiede che l'Europa intervenga in chiave anti-francese.

Gli abbiamo poi chiesto se teme che la situazione possa degenerare, fino a una situazione libica. "No - ha detto - è un Paese diverso, la struttura statale è tutta con il potere", e ha detto di non temere un intervento militare, ma piuttosto ingerenze straniere in termini di appoggio politico o finanziario.

- Ma ce l'avete una vera opposizione, al momento? Pronta a partecipare o magari vincere le elezioni?

"Tutti i candidati si erano ritirati, ne erano rimasti solo due... E al momento delle elezioni è certo che metteranno un candidato fantoccio"

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