È iniziata, presso la Corte Arbitrale dello Sport, l'udienza relativa al caso che oppone la mezzofondista sudafricana Caster Semenya e la Federazione mondiale di Atletica
È iniziata a Losanna presso la Corte Arbitrale dello Sport (CAS, oppure TAS), l'udienza relativa al caso che oppone la mezzofondista sudafricana Caster Semenya e la Federazione mondiale di Atletica (IAAF).
La 28enne, campionessa del mondo e medaglia d'oro olimpica negli 800 metri, si oppone a una regola che mira a limitare attraverso i farmaci i livelli di testosterone nelle donne che presentano un valore elevato (cosicdette "atlete Dsd").
MATTHIEU REEB, SEGRETARIO GENERALE CAS:
"Speriamo che la giuria sia in grado di concludere l'audizione entro venerdì sera, poi ci saranno circa quattro settimane di discussioni tra i membri, a seguire la decisione finale sarà diramata per iscritto ed annunciata pubblicamente".
Le nuove regole avrebbero dovuto essere introdotte lo scorso novembre, ma poi la Federazione ha rimandato a fine marzo, in attesa di conoscere l'esito della disputa pendente in terra elvetica.
La sentenza, annunciata il prossimo mese, potrebbe rivoluzionare il mondo dell'atletica e sarà vagliata anche da altre organizzazioni "interessate", tra le quali il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), in prospettiva - Tokyo 2020.
Il futuro dell'atleta sarà deciso da tre giudici, in un caso senza precedenti che solleverà questioni giuridiche, etiche e filosofiche.
La Federazione sudafricana di Atletica si schiera dalla parte di Caster Semenya, affermando che tale regola rappresenta "una negazione dei diritti umani fondamentali".