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Lo Scotch whisky teme la Brexit

Lo Scotch whisky teme la Brexit
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Di Stefania De Michele
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Viaggio nell'isola scozzese di Islay alla scoperta della prima industria della regione.

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**È conosciuta come "l'isola del whisky": con nove distillerie funzionanti, la piccola isola scozzese di Islay è uno dei maggiori player nel settore globale delle bevande.
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La distilleria Bruichladdich è, nel privato, il più grande datore di lavoro di Islay: nello stabilimento lavorano ottanta persone. Il whisky che esce dalla linea di produzione finisce in bar e negozi, in Europa e nel mondo.

"Un grosso affare", spiega Damon Embling di Euronews, che aggiunge: "Nel 2017 le esportazioni sono state superiori a cinque miliardi di euro. Si tratta di più di un quinto di tutto l'export britannico di cibi e bevande nel complesso. E l'industria garantisce anche 40.000 posti di lavoro. Ma con la Brexit, che incombe, c'è da temere che un esito negativo possa incidere pesantemente sull'offerta, sui prezzi e sulle tutele legali".

Allan Logan è un produttore di whisky di quarta generazione. A Bruichladdich è responsabile dell'impianto.

"Siamo preoccupati per qualsiasi cambiamento nella normativa, che possa rallentare o aumentare i costi della nostra attività - spiega Logan - quello che è più frustrante è che siamo molto lontani dalla deadline e che ancora non si arrivi a una decisione".

La distilleria è sopravvissuta a faide familiari, recessioni, guerre mondiali. La minaccia arriva ora dalla Brexit. Logan, però, è fiducioso: "Siamo visti come un brand di lusso e credo che questo ci abbia dato la certezza che i nostri prodotti sopravviveranno a livello globale. L'industria del whisky scozzese è forte e credo che alla fine supererà la crisi. Ci vorrà del tempo".

Allan Logan, produttore di whisky

Le distillerie hanno già dovuto diversificare: non solo produzione, ma anche intrattenimento con degustazioni e tour. E se la Brexit è stata, in generale, un danno per l'industria del whisky, alcuni sperano che possa portare con sé nuove opportunità commerciali.

"Non sappiamo cosa c'è dietro l'angolo - continua Logan - ma siamo fiduciosi che la prossima generazione possa godere di quel che facciamo. Spero che mio figlio entri nell'industria del whisky e che faccia suo quello che produciamo oggi".

Il whisky riunisce un esercito di appassionati e quello scozzere, in particolare, è considerato il prodotto nazionale più conosciuto al mondo.

Negli ultimi dieci anni le esportazioni sono aumentate dell'87%. Certo, è la linfa vitale dell'economia di Islay. Un'industria secolare, determinata a superare indenne la sbornia della Brexit.

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