Al Festival del Cinema di Berlino, prima mondiale per il documentario sulla storia dei "Die Toten Hosen", leggendario gruppo punk-rock tedesco, ancora sulla cresta dell'onda dagli anni '80, famoso anche in Asia e in Sudamerica, soprattutto in Argentina.
BERLINO (GERMANiA) - Una delle band tedesche di maggior successo sul red carpet del Festival del cinema di Berlino.
I musicisti di "Die Toten Hosen" hanno presentato la prima mondiale di un documentario sulla loro storia e sul loro ultimo tour, dal titolo "Die Toten Hosen on Tour".
Il loro nome significa "I Pantaloni morti", in un'espressione tedesca quasi intraducibile che significa "morti di noia"
I cinque componenti sono: Campino (Andreas Frege), Andi (Andreas Meurer), Breiti (Michael Breitkopf), Kuddel (Andreas von Holst) e Vom (Stephen George Ritchie).
Ma la band, fondata a Düsseldorf all'inizio degli anni '80 come gruppo punk, non è né "morta" né noiosa: continua ad avere grande successo non solo in Germania, ma anche in Asia e in Sudamerica, soprattutto in Argentina.
In Argentina, addirittura, sono una leggenda: ad inizio anni Duemila, durante la grave crisi economica, molte band rifiutavano di andare fin laggiù per fare concerti, mentre i "Die Toten Hosen" ci sono andati spesso e volentieri, ottenendo grandi consensi presso i fan argentini anche per questo, non solo per la loro qualità musicale.
La regista tedesca Cordula Kablitz-Post ha realizzato numerosi documentari su star internazionali come Mickey Rourke, Nina Hagen e lo stilista Wolfgang Joop.
È stata premiata più volte per il suo lavoro cinematografico.
Per girare il film, il regista ha collaborato con il regista inglese Paul Dugdale, che ha lavorato per Prodigy, Adele, Ed Sheeran e Rolling Stones, e ha vinto un Grammy Award per il suo film sulla vita dei Coldplay.
"Hanno la stessa energia di sempre"
La regista seguito i 5 membri della band con la sua telecamera per oltre dieci anni, sul palco e dietro le quinte.
"Volevo dimostrare che 'Die Toten Hosen" sono veramente quello che fanno, il loro elisir di lunga vita...pensi che potrebbero essere anziani e invece non è affatto vero. Sul palco hanno la stessa energia di sempre", ha spiegato Cordula Karlitz-Post.
"Quando c'è confronto, il film comincia a diventare buono"
"È stata noiosa con la telecamera?", domanda il giornalista di Euronews, Wolfgang Spindler.
"Sì, assolutamente", risponde Campino (all'anagrafe Andreas Frege, 57 anni), cantante dei "Die Toten Hosen", "ma per le telecamere giochamo sempre a fare la famiglia felice...
"No, non è vero, sto scherzando...ma ovviamente in un progetto cinematografico c'è sempre confronto ed in quel momento che il film inizia a diventare buono".
Nel corso degli anni lo stile musicale dei "Die Toten Hosen" è cambiato, ma il loro atteggiamento è ancora punk, nonostante il loro grande successo e i 19 milioni di dischi venduti.
Il docu-film sarà nelle sale a fine marzo e i "Die Toten Hosen" hanno già in programma un lungo tour in tutta Europa