Chieste garanzie sul meccanismo del backstop per il confine irlandese
L'appoggio alla mozione dei brexiteers più accaniti per rinegoziare l'uscita dall'Ue con Bruxelles: è la decisione presa dalla premier britannica Theresa May , che ha promesso alla Camera dei Comuni nuove trattative per spuntare garanzie "vincolanti" sul meccanismo del backstop per il confine irlandese.
"Ieri sera - ha detto May - la maggioranza in quest'Aula ha votato per il mantenimento dell'impegno a non consentire una frontiera rigida tra Irlanda e Nord Irlanda, per lasciare l'Unione europea con un accordo e per indicare all'Europa i provvedimenti necessari per garantire che quest'Aula possa sostenere un accordo. Questo è il cambiamento sul backstop, questo è ciò che porterò all'Unione Europea".
Sul backstop si è dunque animato il dibattito, ma un cambio di passo - secondo il leader laburista Corbyn - potrebbe non bastare.
Secondo Corbyn, "le modifiche al backstop da sole non saranno sufficienti. Le imprese e i sindacati sono molto chiari sul fatto che qualsiasi soluzione deve prevedere un'unione doganale e un accordo forte con il mercato unico per evitare il danno di un no deal".
May ha votato pubblicamente a favore dell’emendamento che la impegna a rinegoziare un piano B con l'Unione Europea: un'intesa che contenga soluzioni alternative da votare entro il 13 febbraio. Un provvedimento presentato per dare al governo le linee guida sul secondo negoziato.