Parlano ai microfoni di Euronews i massimi vertici dell'Unione incaricati del dossier Brexit. Alle due parti in causa non sembrano restare molti margini di manovra per assicurare l'uscita ordinata del Regno Unito dall'Unione Europea.
Bruxelles dice no a Londra. L'altolà dell'Unione Europea alla rinegoziazione dell'accordo sulla Brexit, a cui martedi il Parlamento britannico ha inchiodato la premier Theresa May, arriva secco e chiaro con le parole del capo negoziatore per la brexit Michel Barnier: "L'unico punto che voglio sottolineare è che le istituzioni dell'Unione europea sono e restano unite, restiamo all'accordo che abbiamo negoziato con il Regno Unito, mai contro il Regno Unito".
Una risposta attesa e ampiamente prevedibile, confermata anche dal responsabile per la Brexit al Parlamento di Strasburgo Guy Verhofstadt: "Il backstop è un'assicurazione, necessaria per essere sicuri al 100% che non ci saranno confini tra Irlanda del Nord e Repubblica irlandese. Noi per primi non vogliamo che il backstop sia utilizzato, è solo una garanzia. da cui dipende molto del futuro delle nostre relazioni".
Parole condivise dal verde Philippe Lamberts del consiglio direttivo sulla Brexit: "E' una delusione per l'ala piu' radicale dei favorevoli alla Brexit i quali continuano a negare che l'accordo raggiunto sia valido. Ci saranno conseguenze sul terreno, nei rapporti tra l'Irlanda del Nord e il resto dell'isola. E' un fatto e non c'è modo di aggirarlo".
In programma per oggi, mercoledi, una telefonata che si prospetta rovente tra il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e la premier Theresa May. La speranza è l'ultima a morire, ma non sembrano essere rimasti molti margini di manovra a nessuna delle due parti in causa.