Macedonia: storia di un nome conteso

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Di Euronews
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La disputa sul nome tra l'ex repubblica jugoslava e la Grecia va avanti da quasi trent'anni: ripercorriamo le tappe principali prima dell'accordo di Prespa

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Il 17 giugno Alexis Tsipras e Zoran Zaev sancivano con un abbraccio l'accordo di Prespa, volto a risolvere un problema sorto quando i due leader, coetanei, avevano appena 17 anni.

Per la Grecia, la nascita nel 1991 di un nuovo stato chiamato 'Repubblica di Macedonia' non costituisce un problema tanto per l'uso del nome, ritenuto parte della propria identità culturale, quanto per la presenza nella sua costituzione di alcuni articoli interpretati come un incitamento a pretese irredentiste sulle regioni della Grecia settentrionale.

Grecia: il Parlamento ha approvato il cambio di nome della Macedonia

Milioni di persone ad Atene, Salonicco e Bruxelles partecipano a manifestazioni di protesta contro l'uso del nome. Un malcontento a cui si allineano subito anche i politici del paese.

Nel 1992 la questione macedone è alla base dello scontro tra il primo ministro Konstantinos Mitsotakis e il ministro degli esteri Antonio Samaras, accusato dal premier di non fare abbastanza per far valere le ragioni della Grecia. Samaras è costretto a dimettersi.

Il successore di Mitsotakis, Andreas Papandreou, sposa la linea dura e nel 1994 impone a Skopje un embargo commerciale, ma le proteste dell'Europa contro la misura convincono il premier greco a fare marcia indietro dopo 18 mesi.

Nel 1995, sotto la supervisione dell'Onu, Atene e Skopje firmano a New York un accordo provvisorio in base al quale il nome viene cambiato in Fyrom, acronimo inglese per Ex Repubblica jugoslava di Macedonia.

Nel 2008, sempre per questioni legate alla disputa sul nome, la diplomazia greca blocca l'adesione della Macedonia alla Nato.

Il premier macedone, l'ultranazionalista Nikola Gruevski, risponde facendo costruire a Skopje monumenti e statue di personaggi dell'antichità come Alessandro Magno e Filippo II, al centro della disputa culturarale tra i due Paesi

Tuttavia il suo successore, Zoran Zaev, mostra da subito un approccio più pragmatico, mirato all'ingresso del paese nell'Unione europea e nella Nato. Un ingresso che, dopo l'accordo di Prespa e a quasi trent'anni dalla nascita del paese, appare sempre più vicino.

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