Fico e altri politici europei al centro delle polemiche per barche, auto e privilegi: come lo stile di vita influisce sull’immagine in campagna elettorale
In Italia è scoppiato una nuova polemica “da ormeggio”. Il candidato alla presidenza della Regione Campania, Roberto Fico, ex presidente della Camera, si trova al centro di una querelle che mescola “gozzo”, “porto militare” e “privilegi”. Perché la barca in questione non è propriamente un relitto da rimessa: si tratta del natante di nome “Paprika”, un’imbarcazione lunga quasi 10 metri (9,97 m), “sciallino” costruito 24 anni fa, come risulta dal registro navale.
Il suo costo? Il centrodestra parla di circa 500.000 euro, mentre da usata “non meno di 150.000 euro”. E la questione dell’ormeggio? Sempre secondo le opposizioni, la barca sarebbe stata ormeggiata all’interno del porto militare dell’isola di Nisida (area del circolo dell’Aeronautica Militare), per un canone di appena 500 euro all’anno: uno sconto notevole e una concessione riservata tradizionalmente a incarichi istituzionali particolari. Insomma: da "uomo della gente in autobus" a barca di mezzo milione e ormeggio “da circolo militare”, la transizione non è passata inosservata.
Ma Fico non è l’unico politico a finire sotto i riflettori per il possesso di beni di lusso: yacht, auto eleganti e altri privilegi hanno più volte scatenato polemiche e danneggiato l’immagine di candidati in diversi Paesi del continente
Ungheria – Yacht di lusso e membri di Fidesz
In Ungheria, il partito di governo Fidesz, guidato da Viktor Orbán, è stato al centro di polemiche per l’uso di yacht di lusso da parte di membri del governo o di imprenditori vicini alla cerchia del potere. Tra questi spicca l’imbarcazione “Lady MRD”, registrata a Malta e di proprietà del magnate László Szíjj.
Le immagini pubblicate dai media hanno mostrato politici in abiti eleganti a bordo, cocktail in mano, creando un forte contrasto con le narrazioni del governo che parlavano di sobrietà e vicinanza ai cittadini. Il caso ha alimentato un dibattito sul potere economico concentrato e sul confine tra vita privata e messaggi pubblici.
Francia – François Fillon e gli abiti di lusso
Durante la campagna presidenziale del 2017, François Fillon fu travolto da scandali riguardanti abiti su misura di alta gamma. Questi vestiti, acquistati grazie a donazioni e amici, furono percepiti dai media come simbolo di uno stile di vita distante dal cittadino comune.
Il contrasto tra la sua immagine di candidato “sobrio e vicino alla gente” e le foto degli abiti costosi ha generato meme, titoli e polemiche che hanno pesantemente condizionato la campagna elettorale.
Romania – Auto di lusso di un deputato PSD
Nel settembre 2025 è emerso che un deputato socialista possedeva una Mercedes AMG GLE 53, valutata circa 140.000 €, finanziata attraverso canali poco trasparenti.
L’episodio ha scatenato indignazione pubblica e discussioni in parlamento, con cittadini e giornalisti che hanno sottolineato il contrasto tra il messaggio politico “popolare” del PSD e lo stile di vita ostentato da un rappresentante della nazione.
Grecia – Michalis Liapis e la jeep di lusso
L’ex ministro greco Michalis Liapis fu arrestato nel 2013 per aver guidato una jeep di lusso senza assicurazione e con targhe false.
Le immagini della jeep e le notizie sui media hanno contribuito a creare un’immagine di abuso dei privilegi, minando la sua credibilità e diventando esempio di come il possesso di beni costosi possa trasformarsi in uno scandalo politico.
Ue – Privilegi di Manfred Weber (Partito popolare europeo)
Il leader politico tedesco mantiene auto aziendali di fascia alta, autista personale e trattamenti Vip in aeroporto.
Anche se non direttamente coinvolto in una campagna elettorale, il dibattito sulle sue spese e privilegi mette in luce la sensibilità pubblica verso le élite europee e come la percezione di lusso possa condizionare l’immagine dei politici.
Il comune denominatore
Il filo conduttore tra questi episodi è la discrepanza tra l’immagine pubblica e lo stile di vita privato dei politici. Quando un candidato predica sobrietà, vicinanza al cittadino o critica i privilegi, ogni segnale di lusso — yacht, auto di alta gamma, ville o abiti costosi — diventa un boomerang mediatico.
Il caso Fico in Italia, con la barca e il parcheggio abusivo, dimostra come anche piccoli simboli di status possano essere politicizzati e trasformarsi in strumenti di attacco mediatico.