Poche decine di feriti e 600 sfollati è il bilancio del sisma che ha interessato le pendici orientali dell'Etna il maggiore vulcano europeo in attività
Dopo la forte scossa di magnitudo 4.9 con epicentro a Viagrandela, la scorsa notte, che ha provocato crolli, danni e feriti, nella zona di Catania in Sicilia ci sono state altre 25 scosse di terremoto, fino alle 19, nella zona che va da Milo a Zafferana Etnea, da Sant'Alfio a Ragalna. La magnitudo massima è stata di 3.0 a Sant'Alfio poco dopo le 14.14.
Intanto, alle 18.48 una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata al largo delle Eolie.
Dai crateri più alti dell'Etna intanto continua l'emissione di lava, cenere e pennacchi di fumo ma l'aeroporto di Catania resta operativo. Tutta la macchina dei soccorsi siciliana è all'opera per contenere i disagi delle popolazioni colpite.
Centinaia di sfollati
A fine giornata sono 600 gli sfollati che la Regione ospiterà in strutture turistiche grazie a una convenzione con Federalberghi, mentre chi ha paura a ritornare a casa anche se agibile potrà dormire nei palasport attrezzati.
Un "evento unico"
Un "evento unico", spiegano dall'Ingv di Catania, parlando del sisma che per la sua superficialità - l'ipocentro è stato calcolato a meno di un chilometro di profondità - ha sviluppato una grande energia, avvertita anche a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano.
Il centro della scossa tra Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant'Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina: i sei comuni dove si sono 'concentrati' i danni, con 28 persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici negli ospedali. Ma solo due in codice giallo: una 70enne di Pennisi con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare, e un 71enne di Fleri con un trauma cranico non commotivo.