Gilet gialli: l'impatto economico su una cittadina di provincia

Gilet gialli: l'impatto economico su una cittadina di provincia
Di Fleur Martinsse
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Viaggio a Bourg-en-Bresse, dove le manifestazioni dei "gilets jaunes" hanno creato parecchi danni ai commercianti

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Cinque giorni dopo la manifestazione de i gilet gialli, a Bourg-en-Bresse - cittadina a una sessantina di chilometri da Lione - si corre ai ripari. La cancellata della prefettura è stata parzialmente divelta sabato. E la maggior parte dei commercianti ha dovuto chiudere i propri negozi.

"Sfortunatamente eravamo qui ed è stato un po' drammatico, per così dire", spiega Piero D'Agostino, ristoratore. "Il primo sabato di proteste tutto si è svolto in modo pacifico, siamo rimasti aperti e abbiamo anche offerto da bere alla gente. Non ci sono stati problemi. Ma questa guerriglia è incredibile".

Un impatto economico immediato

L'impatto economico dovuto ai blocchi sulle strade e alle manifestazioni è reale e immediato. Il fiorista Julien Scotti, il cui negozio è aperto da soli due anni, ha perso molti soldi in un periodo cruciale, come dichiara ai nostri microfoni: "Per i fioristi, Natale e la festa della mamma sono i periodi più importanti dell'anno. Se a Natale le cose non vanno bene, non so come potremmo sopravvivere all'inizio dell'anno. Se devo chiudere a causa di questo... non è la soluzione. E' troppo!".

"Finché il governo non cambia metodo, non sarà possibile un dialogo sereno"

Nonostante la denuncia di queste violenze, in molti condividono con i gilet gialli le critiche nei confronti del governo Macron. Per il sindaco di Bourg-en-Bresse, Jean-François Debas, i propositi espressi dal premier Edouard Philippe sono tutto, fuorché sufficienti.

"Il presidente chiede un dialogo diretto con il popolo, il popolo gli risponde e gli risponde in modo violento", spiega il primo cittadino. "Non è possibile in una democrazia e per questo bisogna ammettere la legittimità, la rappresentatività degli intermediari, dei sindacati, delle associazioni professionali, delle ong, degli eletti e ammettere che sono dei partner. Oggi la verticalità del potere è un problema e né il presidente della Repubblica, né il premier hanno risposto su questo punto. Finché non cambiano il loro metodo, non sarà possibile riprendere un dialogo sereno in una repubblica come la nostra".

Intanto a Bourg-en-Bresse sono stati annullati degli eventi, come ci racconta la nostra inviata Fleur Martinsse: "Se la maggior parte degli abitanti e dei commercianti condivide le rivendicazioni dei gilet gialli, molti sono però preoccupati per i loro affari e per la sicurezza della loro città. Un festival e la marcia per il clima sono già stati cancellati sabato prossimo, per precauzione".

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