"Impongono la legge marziale perchè tra poco ci sono le lezioni, è chiaro - denuncia il Presidente russo, gli risponde Poroschenko: "Mosca intende occupare il Mar d'Azov e questo è solo l'inizio".
Un atto di aggressione o una semplice schermaglia? Il presidente russo Putin e quello Ucraino Poroschenko hanno visioni opposte sullo scontro delle unità navali avvenuto domenica nella zona dello stretto di Kerch, ma mostrano la stessa decisa ostilità reciproca nel momento di massima tensione tra i due Paesi. Il presidente russo difende il sequestro da parte russa delle 3 imbarcazioni e l'arresto di 24 tra mariani e agenti del controspionaggio.
"Nel sud est dell'Ucraina c'è la guerra civile - ha detto Putin- nelle regioni di Donbas e Luhansk le forze governative usano carri armati, artiglieria pesante e perfino l'aviazione militare. Ebbene nonostante tutto questo non è mai stata dichiarata la legge marziale, mentre ora, dopo un incidente minore nel Mar Nero, la impongono. E' chiaramente una mossa di propaganda in vista delle prossime elezioni".
Con la legge marziale in vigore l'Ucraina assume di fatto una postura da Paese in guerra, circostanza non smentita dal presidente Poroschenko che in un'intervista alla NBC ha difeso la sua scelta parlando di una vera emergenza nazionale in corso nazionale.
"Vogliono prendere il controllo di tutto il Mar d'Azov - ha accusato Poroschenko- nonostante la legge internazionale, nonostante un accordo bilaterale tra Ucraina e Russia del 2003. Questo è il vero scopo della Russia: l'occupazione del mare. Questo è l'inizio dell'aggressione, non si tratta di piccole schermaglie tra due navi militari leggere ucraine e un rimorchiatore, ma di un aggressione in piena regola contro il Mar d'Azov".
Intanto Mosca invierà in Crimea una nuova batteria del sistema missilistico anti-areo S-400 Triumph, mentre un corrispondente di Reuters ha detto di aver visto una nave della marina russa dirigersi verso il Mar d'Azov.