Le tensioni tra Russia e Ucraina nello stretto di Kerch, dove Mosca ha sequestrato tre navi appartenenti a Kiev, sono esplose in un punto strategico per i due Paesi
Le tensioni tra Russia e Ucraina nello stretto di Kerch, dove Mosca ha sequestratotre navi appartenenti a Kiev, sono esplose in un punto strategico per i due Paesi, ai ferri corti dal 2014.
Queste acque turbolente, a lungo fonte di controversia, rappresentano l'unico passaggio dal Mar Nero al Mare di Azov.
Lo stretto è percorso da un ponte lungo circa 20 km, inaugurato quest'anno e voluto da Vladimir Putin, che unisce la Russia alla Crimea, penisola ucraina annessa dalla Federazione con un referendum mai riconosciuto dalla comunità internazionale.
Nel Mare di Azov, russi ed ucraini possono navigare liberamente, trattandosi di acque internazionali: sta di fatto, tuttavia, che il ponte è considerato obiettivo sensibile da Mosca, che in pratica controlla lo stretto, mentre Kiev denuncia ritardi per il passaggio delle proprie imbarcazioni, con relativi aggravi economici.
Tutto il commercio marittimo della zona, in buona sostanza, passa attraverso lo stretto di Kerch, ora nuovamente riaperto al traffico marittimo civile.
Proprio sulle rive del Mare di Azov, figurano importanti porti ucraini come Mariupol, meta delle tre navi di Kiev che sono oggetto del contendere in questi giorni.
Sono oltre diecimila le persone uccise in zona, nel corso di quattro anni di conflitto tra le forze governative e le milizie ribelli.