Khashoggi, sauditi ammettono omicidio; Trump: "non cancello contratti"

 bandiera saudita nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul, 20 ottobre
bandiera saudita nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul, 20 ottobre Diritti d'autore REUTERS/Huseyin Aldemir
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Di Antonio Michele Storto
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Secondo la tv di Stato saudita, il reporter sarebbe morto in una colluttazione mentre aspettava di firmare dei documenti per il suo matrimonio. Trump: "non possiamo cancellare contratti per 110 miliardi"

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Dopo settimane di negazioni e ricostruzioni molteplici e contraddittorie, le autorità saudite hanno ammesso quello che per la comunità internazionale era ormai praticamente un fatto scontato: Jamal Khashoggi è morto nel consolato saudita di Istanbul**. **

Secondo Ryad il giornalista dissidente sarebbe stato strangolato durante una collutazione avvenuta il 2 ottobre al consolato, dove si era recato per compilare i documenti relativi al suo matrimonio. La sua morte, dunque, non sarebbe frutto di un disegno preordinato. Una versione poco credibile secondo molti commentatori internazionali; che stride in effetti con la presenza, in ambasciata, di una quindicina di uomini - alcuni dei quali molto vicini all'entourage del principe ereditario Mohamed bin Salman - che secondo il quotidiano turco Daily Sabah sarebbero arrivati a Istanbul apposta per l'esecuzione.

Per l'omicidio, Ryad ha già annunciato 18 arresti, oltre a far cadere una testa eccellente: quella del generale Ahmed al-Assiri,ex capo dell'intelligence che avevamo intervistato nello scorso aprile. In realtà, stando a una ricostruzione del New York Times, al Asiri non sarebbe altro che un capro espiatorio, sacrificato per alleviare la pressione internazionale sul principe ereditario.

Un'ipotesi, questa, che non sembra preoccupare troppo gli alleati americani. Il presidente Trump ha accolto con favore l'assunzione di responsabilità dei sauditi, e si è mostrato al contempo molto cauto nel ventilare un'azione punitiva che finirebbe per danneggiare gli interessi del suo paese. "L'Arabia Saudita è stata un grande alleato, ma quanto è accaduto è inaccettabile" ha dichiarato. "Ma preferirei che non usassimo, come misura punitiva, la cancellazione di un lavoro del valore di 110 miliardi di dollari, che implicherebbe la perdita di 600mila posti di lavoro".

Il riferimento è all**'accordo miliardario stipulato per la vendita di armi al Regno**. Trump ha sottolineato di non aver mai ritenuto che la leadership saudita gli abbia mentito sull'affare Khashoggi. Nel frattempo, la polizia continua a cercare il corpo del reporter, che secondo gli inquirentipotrebbe essere stato occultato in una foresta vicino a Istanbul.

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