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Vertice europeo a Salisburgo: nessun progresso sulla Brexit

Vertice europeo a Salisburgo: nessun progresso sulla Brexit
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Di Elena Cavallone
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L'agenzia di stampa austriaca ha annunciato un summit europeo per discutere sulla Brexit il 17 e 18 novembre. Per l'immigrazione l'accento ora è sul rafforzamento delle frontiere

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I colloqui sulla Brexit rischiano di arenarsi sempre di più. Riuniti a Salisburgo i capi di stato e di governo durante il vertice informale di giovedì hanno discusso delle ultime proposte britanniche per uscire dall'Unione europea. Ma non sembrano trovare sostegno.

"Le proposte fatte finora non sono accettabili, soprattutto in campo economico e il piano di Checkers non è un piano da poter prendere o lasciare", ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron.

Torna a mani vuote il primo ministro britannico, Theresa May, delusa di non aver trovato interlocutori disposti a elaborare delle alternative.

"Al momento non c'è nessuna controproposta sul tavolo che ci soddisfi effettivamente e che rispetti l'integrità del Regno Unito e il risultato del referendum. Questo è ciò per cui ci battiamo".

La probabilità di un non accordo sulla Brexit si fa sempre più realistica. Ma per Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, non è un problema.

"Non arrivare un accordo non è nelle mie opzioni. Ma se dovesse succedere siamo preparati. La Commissione ha studiato in dettaglio tutti gli elementi circa le conseguenze derivanti dall'assenza di un accordo. Non preoccupatevi".

Facendo seguito all'annuncio del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, è stato confermato un vertice straordinario sulla Brexit per il 17 e il 18 novembre.

Sull'immigrazione, accantonata l'idea di una condivisione degli oneri relativi all'accoglienza, si punta piuttosto a impedire l'arrivo di migranti in Europa. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz intende stringere le relazioni con l'Egitto con cui già sono in corso dei colloqui per fermare il traffico di migranti.

"La soluzione ideale potrebbe essere come quella nel caso dell'Egitto, che impedisce alle barche di prendere il largo. E' un obiettivo a cui ci stiamo avvicinando ora. Tre anni fa queste idee erano state condannate come radicali e di destra, ma ora sempre più paesi le sostengono".

La cooperazione con i paesi terzi è la strada maggiormente condivisa tra i leader europei. Previsto un vertice con la Lega degli Stati arabi a febbraio in Egitto.

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