Cadono le barriere tra Etiopia ed Eritrea

Cadono le barriere tra Etiopia ed Eritrea
Di Debora Gandini
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La frontiera tra Etiopia e Eritrea era chiusa dal 1998. Dopo due decenni di conflitto e circa 80mila morti, i passaggi al confine sono stati riaperti

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Etiopia e Eritrea hanno compiuto un nuovo passo verso quel processo di pace avviato nello scorso mese di luglio. A suggellare questo riavvicinamento la riapertura del confine dove una sanguinosa guerra e le conseguenti tensioni hanno diviso i due paesi per decenni.

Una data storica che cade nel primo giorno del Nuovo Anno Etiopico, simbolo di una nuova speranza. Per il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed è sempre stato essenziale celebrare tutti insieme il nuovo anno e ora questo darà un ulteriore segnale di speranza e stabilità. Abbiamo vissuto un lungo periodo buio, i soldati dei due paesi hanno passato anni e anni nei bunker. Ma siamo tutti fratelli, c’è chi ha tutto, e ha vissuto in pessime condizioni."

I cittadini e i militari hanno hanno festeggiato insieme, hanno potuto riabbracciare dopo anni di separazione i loro familiari o amici. Le frontiere erano state chiuse nel 1998, quando la guerra tra Etiopia ed Eritrea– che ha provocato 80mila morti – era appena scoppiata.

Il primo passo ufficiale verso la pace è stata la disposizione del governo etiope della liberazione di numerosi oppositori, la fine dello stato di emergenza, riforme economiche e il rispetto della decisione emessa nel 2002 da una commissione territoriale sotto l’egida delle Nazioni Unite, che concedeva all’Eritrea un territorio conteso tra le parti.

L'apertura di uno dei valichi garantirà all'Etiopia l'accesso al porto di Assab, strategico per un Paese di oltre 80 milioni di abitanti ma privo di coste. Intanto il premier etiope sta diventando sempre più l'idolo del suo Paese, da qualsiasi parte, etnia e religione.

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