Facebook, l'ombra di un nuovo Russiagate

Facebook, l'ombra di un nuovo Russiagate
Di Simona Zecchi
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Facebook ha rimosso 32 account e pagine sul social network che - l'azienda di Menlo Park - ritiene siano state create con l'obiettivo di influenzare le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti

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Facebook ha rimosso 32 account e pagine sul social network (in tutto 17 profili, sette account Instagram falsi e otto pagine facebook) che - l'azienda di Menlo Park - ritiene siano state create con l'obiettivo di influenzare le elezioni di midterm negli Stati Uniti, quando gli americani andranno alle urne per rinnovare gran parte del Congresso Usa. E' ancora presto per dire chi ci sia dietro queste interferenze, fanno sapere i vertici del social media, ma è inevitabile che i sospetti ricadano ancora una volta sul governo russo. L'annuncio, come spesso accade, è arrivato nella serata di ieri (ore italiane) direttamente dal profilo FB dello stesso Zuckerberg:

"L'obiettivo per me è quello di fermare l'intromissione russa nel nostro sistema elettorale e in generale i suoi tentativi di minare la democrazia", sono invece le parole del senatore Lindsey Graham, che si riferisce ai tentativi messi in atto già nel 2016 dalla Internet Research Agency, la società russa accusata di essere dietro le elezioni di Trump nell'ambito della inchiesta Russiagate per la quale sono aperte al momento tre filoni d'indagini: una alla Camera, una al Senato e la terza quella che riguarda il procuratore speciale Robert Mueller.proprio ieri, infatti, si è aperto il primo processo al riguardo: quello a Paul Manafort, l'ex capo della campagna presidenziale di Donald Trump.

I vertici dell'azienda però fanno sapere che questi nuovi tentativi non sono al momento attribuibili alla società russa.

"Lavoreremo a stretto contatto con gli altri mentre continuiamo le nostre indagini", ha detto l'azienda di Mark Zuckerberg.

Di pochi giorni fa è stato invece l'improvviso crollo in borsa del social network più popolato di questa era. Nel giro di un paio di ore, le azioni sono passate dal record storico, 218 dollari ad azione, al crollo storico: oltre il 23 per cento del valore. Una perdita enorme pari a  148 miliardi di dollari.

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