Deve rispondere dell'accusa di corruzione di testimone nell'ambito dell'inchiesta del procuratore speciale Mueller
Libertà su cauzione revocata e per Paul Manafort, ex capo del comitato elettorale di Donald Trump, si aprono le porte della prigione. Deve rispondere dell'accusa di corruzione di testimone nell'ambito dell’inchiesta avviata dal procuratore speciale, Robert Mueller, sull’ingerenza russa nelle ultime elezioni presidenziali.
In un tweet Trump ha difeso Manafort: decisione dura, ha cinguettato il presidente.
Secondo le accuse, l'ex capo del comitato elettorale e un suo collaboratore avrebbero contattato due testimoni per convincerli a sostenere che lo stesso Manafort non aveva mai fatto attività di lobby negli Stati Uniti per Viktor Yanukovych, l’ex presidente dell’Ucraina considerato molto vicino a Vladimir Putin.