Sono tante le iniziative messe a punto per sensibilizzare l'opinione pubblica, tra le altre il 'plastic radar' di Greenpeace che consentirà di fare una mappa della plastica nei mari
La giornata mondiale degli oceani
Prima di tutto furono gli oceani. L'8 giugno si celabra la giornata mondiale degli oceani, istituita dall'Onu nel 1992. Oggi più che maai questa è un'occasione per ricordarci la crisi degli abissi.
Le iniziative di governi, Ong e associazioni servono a sensibilizzarci e a educarci al rispetto dei mari e questo parte dalle piccole cose come ci dice Alessandro Giannì di Greenpeace, descrivendo l'ultima iniziativa lanciata dall'organizzazione Plastic radar per la salvaguardia dei mari dalla plastica. Clicca il video qui sopra per ascoltare le sue dichiarazioni.
Che cos'è il plastic radar?
L’iniziativa è alla portata di tutti, basta avere un telefono cellulare su cui sia installata l’applicazione Whatsapp e, una volta ritrovato un rifiuto in plastica sulle spiagge, sui fondali o sulla superficie dei mari italiani, segnalarlo al numero di Greenpeace +39 342 3711267 tramite l’applicazione. Per effettuare una segnalazione sarà necessario scattare una foto del rifiuto e, se possibile, fare in modo che sia riconoscibile il marchio e il tipo di plastica di cui è costituito. Successivamente va inviata a Greenpeace, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto. Ogni segnalazione viene elaborata da Greenpeace e i dati relativi a tipo di rifiuto e posizione saranno disponibili in forma aggregata - nell’arco di 24-48 ore - sul sito plasticradar.greenpeace.it.
Oltre a far luce sui rifiuti in plastica più presenti nei mari italiani, l'iniziativa mira a individuare i produttori di plastica.
Già il mese scorso, Greenpeace ha chiesto ai grandi marchi come Coca Cola, Nestlé, solo per fare due esempi, di ridurre drasticamente l'uso delgli imballaggi in plastica monouso