A incidere il voto di giovani e meno abbienti che segna una rottura con la politica tradizionale
A oltre metà del conteggio dei voti delle legislative in Iraq, Moqtada al-Sadr sembra essere ampiamente in testa secondo la commissione elettorale. Un risultato a sorpresa per il religioso sciita che era dato in svantaggio rispetto al fronte laico degli sciiti, guidato da al-Amiri, sostenuto dall'Iran, e che secondo i primi risultati parziali sarebbe invece secondo. Il primo ministro uscente, al-Abadi, sostenuto dalla comunità internazionale, risulta a questo punto in terza posizione nonostante fosse dato come grande favorito. Gli iracheni, in particolar modo i giovani e i meno abbienti, si sarebbero duqnaue orientati verso un rifiuto per la classe politica tradizionale, scegliendo due liste anti-sistema. Questa tornata elettorale, la prima dopo la liberazione dall'Isis, è stata caratterizzata da una bassissima affluenza alle urne.